Scoperto un gene bersaglio per un contraccettivo maschile reversibile: come funziona

Il risultato raggiunto è frutto del lavoro di un team di ricercatori della Washington State University: il farmaco non interferisce sugli ormoni sessuali come il testosterone e non ha quindi alcun effetto collaterale.

Si avvicina sempre di più la possibilità di avere un contraccettivo maschile reversibile, in modo tale che non sia solo la donna a proteggersi da un’eventuale gravidanza attraverso l’assunzione della pillola. Un gruppo di studiosi della Washington State University è infatti riuscito a individuare un gene bersaglio presente nei mammiferi maschi, denominato Arrdc5, in grado di codificare una proteina fondamentale per una normale produzione di spermatozoi. Attraverso l’interruzione di questa proteina, sarebbe possibile ottenere un efficace contraccettivo maschile, idea di cui si parla ormai da tempo.

Secondo quanto riportato dalla testata Nature Communications, il prodotto non coinvolge in alcun modo gli ormoni sessuali come il testosterone, potrebbe quindi essere assunto senza timore di andare incontro a effetti collaterali.

Il team di studiosi, coordinato dai professori Mariana I. Giassetti e Jon M. Oatley, è arrivato a questa conclusione dopo avere effettuato degli studi sui modelli murini (topi), che sono stati geneticamente modificati. Quelli che risultavano non essere in possesso del gene bersaglio sono risultati sterili, perché non riuscivano a un numero sufficiente di spermatozoi. Questi non erano in grado di fecondare l’uovo perché immobili e malformati. Questi animali riuscivano a produrre il 30% in meno di sperma, con spermatozoi che risultano essere tre volte più lenti.

Un farmaco come questo potrebbe inoltre rivelarsi provvidenziale anche per controllare la fauna selvatica. Attraverso questo medicinale, ad esempio, sarebbe possibile ridurre la procreazione dei cinghiali selvatici, decisamente troppo presenti nelle nostre città e spesso causa di incidenti anche piuttosto gravi.

I risultati emersi hanno reso talmente soddisfatti gli esperti, che hanno già depositato un brevetto utile a creare un contraccettivo basato proprio sul coinvolgimento del gene ARRDC5. Tra i più orgogliosi per quanto emerso dal loro lavoro c’è il professor Oakley, convinto che una soluzione come questa possa rappresentare una vera e propria svolta: “Al momento, non abbiamo davvero nulla nel campo della contraccezione maschile a parte la soluzione chirurgica, dunque questo nuovo tipo di anticoncezionale potrebbe avere un notevole impatto” – sono state le sue parole.

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  • Contraccezione