Tra le forme di sterilizzazione volontaria troviamo la cosiddetta legatura delle tube, ovvero l’operazione che, agendo sulle tube di Falloppio, impedisce sia all’ovulo rilasciato durante il ciclo mestruale che agli spermatozoi introdotti nel canale vaginale a seguito di un rapporto non protetto di incontrarsi e, quindi, di dare inizio a una gravidanza.

Si tratta di una tecnica di sterilizzazione di per sé molto semplice e ampiamente utilizzata in tutto il mondo che consente alla donna e alle coppie che la richiedono di avere un controllo delle nascite permanente, e di ottenere anche benefici non contraccettivi legati al miglioramento del sanguinamento mestruale e alla riduzione dei rischi di cancro ovarico.

Cos’è la legatura delle tube?

Le tube di Falloppio (o salpingi) sono un componente essenziale del tratto riproduttivo femminile in quanto il loro principale compito è quello, come chiarito in questo studio, di trasportare lo sperma verso l’ovulo e, dopo la fecondazione, di permettere che l’ovulo fecondato ritorni nell’utero per l’impianto.

Quello della legature delle tube, a differenza sella salpingectomia, è un insieme di tecniche che chiudono il passaggio agli spermatozoi e all’ovulo. Questa occlusione, come riportato nel Protocollo informativo sulla legatura delle tube redatto dalla Société suisse de gynécologie & obstétrique (SSGO), dalla Fédération des médécins suisses (FMH) e dall’Organisation Suisse des Patients (OSP), può essere realizzata:

  • cauterizzando le tube con o senza sezione delle tube stesse;
  • asportando (totalmente o parzialmente) entrambe le tube;
  • ostruendo le tube con l’utilizzo di piccole apposite graffette.

Come si effettua l’intervento

Come-si-effettua-intervento-legatura-tube
Fonte: iStock

Le principali tecniche per eseguire la legatura delle tube sono la laparoscopia e la laparotomia. Il Cleveland Clinic spiega che la legatura tubarica laparoscopica (la tecnica più utilizzata) viene eseguita praticando due piccole incisioni, una sopra l’osso pubico e l’altra sopra l’ombelico.

L’intervento viene svolto in anestesia generale somministrato per via endovenosa dopo la quale, avvalendosi del laparoscopio e di un altro specifico strumento chirurgico, viene localizzata la tuba per eseguire l’occlusione. Questa tecnica può essere eseguita a livello ambulatoriale e i punti applicati vengono smaltiti rapidamente e già dopo poche ore è possibile tornare a casa.

La legatura eseguita in laparotomia, invece, è un intervento più articolato che necessita dell’esecuzione di un’incisione addominale più grande che comporta tempi di recupero maggiori. Grazie a questa incisione vengono effettuate le due legature e applicati dei punti di sutura per richiudere il taglio. Solitamente questa tecnica viene effettuata solamente dopo un parto cesareo in quanto è una pratica molto più invasiva delle altre disponibili.

Legatura delle tube: le conseguenze

Al termine dell’intervento, così come indicato dal personale medico della struttura nella quale si è eseguita la legatura, la donna deve evitare di fare sforzi per almeno due settimane, non guidare o bere alcolici per le 24 ore successive ed evitare di nuotare o fare il bagno prima di due settimane per favorire la guarigione delle incisioni.

Tra gli effetti della legatura delle tube è utile distinguere tra quelle normali e le complicanze che, sebbene si tratti di interventi sicuri ed efficaci, possono potenzialmente sempre verificarsi. Tra quelli che non devono destare preoccupazione rientrano la nausea, la fatica, il dolore addominale, i crampi, il sanguinamento vaginale fino a dopo un mese, il dolore alla spalla, un senso di gonfiore e il mal di gola.

Le complicanze associate alla legatura delle tube sono: l’insuccesso della pratica, una gravidanza extrauterina nelle gestazioni verificatesi dopo la sterilizzazione, emorragie, lesioni all’intestino, infiammazioni, trombosi, embolie e disturbi legati alla cicatrizzazione.

Può sorgere, sebbene non comunemente, anche la sindrome post-legatura delle tube (PTLS) che è caratterizzata da rapporti sessuali dolorosi, dolore alla schiena e al bacino, sanguinamento anormale, crampi durante il ciclo e mal di testa.

Va infine ricordato come questa procedura non influisce sul ciclo mestruale né sui rapporti sessuali, ma come precisato dal Johns Hopkins Medicine, non previene le malattie sessualmente trasmissibili. Il ripristino della condizione originaria non è sempre possibile e facile per cui è una scelta considerata irreversibile.

Quanto costa e dove si effettua

L’aspetto economico e quello giuridico sono spesso, almeno in Italia, due degli ostacoli più importanti per il ricorso alla legatura delle tube. Sebbene di per sé questo intervento di sterilizzazione volontaria non sia vietato dalla legge, non vi è una norma specifica che ne regolamenti l’accesso disciplinando caratteristiche e condizioni per poterne usufruire.

Recenti pronunciamenti della giurisprudenza ribadiscono la legittimità della procedura anche sulla base della libertà di autodeterminarsi in merito ad azioni che coinvolgono direttamente il proprio corpo.

Nonostante questo e nonostante spesso il Servizio Sanitario Nazionale preveda la possibilità di ricorrere alla sterilizzazione tubarica tanto da averne previsto la relativa remunerazione negli appositi Diagnosis Related Groups (DRG), ovvero la classificazione dei soggetti “dimessi da un ospedale in gruppi omogenei in base alle risorse impegnate per la loro cura” (fonte: Istituto Superiore di Sanità) la questione resta complessa.

Da una parte ci sono costi non sempre facilmente sostenibili (parliamo di cifre che vanno dai 2000 ai 7000€) dall’altra la possibilità che il medico si rifiuti di eseguirla nel caso la considerasse in contrasto con i propri principi etico-deontologici o tecnico-scientifici. Senza sottovalutare come l’assenza di una norma specifica aumenti l’incertezza e la difficoltà di trovare strutture adeguate presso le quale rivolgersi essendo elevata la variabilità dei requisiti richiesti.

In generale, trattandosi di una tecnica volontaria, l’indicazione principale per consentirne l’accesso dovrebbe essere il desiderio di sterilizzazione permanente di chi la richiede.

Articolo revisionato da
Seguici anche su Google News!
Ti è stato utile?
Non ci sono ancora voti.
Attendere prego...

Categorie

  • Contraccezione