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Una pillola anticoncezionale a base di progesterone che risolve i tradizionali problemi delle pillole contraccettive. Scopriamo vantaggi e controindicazioni di questo tipo di farmaco.
Dopo il parto (o un aborto) o durante l’allattamento, infatti, l’assunzione di estrogeni può essere molto pericolosa. Per non limitare la possibilità di avere rapporti sessuali senza il rischio di ottenere una gravidanza indesiderata, la minipillola consente di unire le due esigenze e inibire l’ovulazione.
Propriamente la minipillola è un anticoncezionale a base di progestinico, una forma di progesterone che ha un ruolo rilevante sia nella gravidanza che durante il ciclo mestruale. Parliamo di un metodo contraccettivo che ha un’efficacia pari a quella delle tradizionali pillole, dei cerotti combinati e degli anelli.
La minipillola ha, grazie all’uso del progestinico, un triplice effetto. Innanzitutto aumenta lo spessore del muco cervicale, rendendo più difficile il passaggio degli spermatozoi e alterando il rivestimento dell’utero; allo stesso tempo sfavorisce l’impianto dell’ovulo fecondato e, ancora, blocca l’ovulazione.
La minipillola va assunta regolarmente tutti i giorni, allo stesso orario preferibilmente dal primo giorno del ciclo mestruale.
L’uso della tradizionale pillola anticoncezionale, come anticipato, non è sempre possibile, specie nei casi in cui ci siano donne che hanno avuto coaguli nel sangue, che non tollerano gli estrogeni o che soffrono di emicrania. La pillola anticoncezionale combinata (a base di progestinici ed estrogeni) aumenta il rischio di contrarre un cancro al fegato, all’endometrio o al seno.
Solitamente l’uso della pillola in allattamento non è possibile, perché l’assunzione di questa pillola potrebbe ridurre o impedire la produzione di latte materno. In realtà le ricerche più recenti sembrano smentire questo tipo di preoccupazione, ma sono molti i medici che preferiscono prescrivere la minipillola che non ha questo tipo di controindicazioni.
Si può assumere la minipillola già a partire dalla sesta settimana dopo il parto, se si allatta esclusivamente al seno, e già a partire dalla terza settimana dopo il parto quando si allatta anche in maniera artificiale.
Allo stesso tempo vanno considerati una serie di effetti collaterali che l’assunzione della minipillola anticoncezionale può provocare. Le principali controindicazioni sono: ciclo mestruale irregolare, mal di testa, vertigini, mal di stomaco, cisti ovariche, dolore al seno, acne e aumento della crescita dei capelli. In caso di forti dolori allo stomaco, assenza di cicli mestruali o sanguinamenti prolungati è fondamentale rivolgersi al proprio medico.
Più che un effetto collaterale è una caratteristica che va considerata e la minipillola a base di solo progesterone non previene malattie sessualmente trasmissibili come l’AIDS. Non ci sono invece conferme che l’assunzione della minipillola comporti un aumento di peso.
Ci sono poi una serie di indicazioni sulle modalità di uso di questo farmaco. Innanzitutto è fondamentale mantenere la regolarità quotidiana degli orari per l’assunzione della minipillola.
Cosa fare se un giorno ci si dimenticasse di prendere la pillola a quell’orario o si fosse impossibilitate a farlo? L’indicazione è quella di prendere la minipillola il prima possibile e, se a distanza di più di tre ore dal solito orario, utilizzare per le 48 ore successive anche un altro metodo contraccettivo.
È inoltre fondamentale non fumare quando si assume la minipillola per evitare il rischio di ictus e infarti.
Nel bilancio tra i vantaggi e gli svantaggi dell’uso della minipillola bisogna considerare diversi elementi. Tra i vantaggi c’è indubbiamente quello di poter essere assunta da un maggior numero di donne. Questo consente di assicurare una migliore autonomia per quel che riguarda la vita sessuale. È un farmaco che migliora il recupero della fertilità a seguito di un aborto e può essere utilizzata anche per trattare diversi problemi legati al ciclo mestruale.
Tra gli aspetti meno vantaggiosi c’è la necessità di un’assunzione regolare a orari prestabiliti e la cui efficacia può essere inficiata da tanti altri fattori, compresa l’uso di farmaci antibiotici, antivirali e antiepilettici.
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