L’allattamento al seno, raccomanda l’Organizzazione mondiale della sanità, è sempre da preferirsi, quando possibile, e dovrebbe essere “esclusivo” fino al sesto mese di vita del bambino, quando è possibile iniziare lo svezzamento.

Tra i benefici dell’allattamento al seno si trova la possibilità di trasmettere al bambino gli anticorpi materni, un passaggio importante per fortificare le difese immunitarie del neonato.

Non tutte le mamme però allattano al seno, e non per questo dovrebbero sentirsi in difetto. Per nutrire il bambino in questi casi si utilizzano dei sostituti del latte materno per l’allattamento artificiale.

Quando si ricorre all’allattamento artificiale

Alcune donne scelgono di non allattare al seno per motivi personali, altre per la scarsa produzione di latte o per precise controindicazioni (ad esempio cure farmacologiche, patologie, presenza di virus dell’Hiv o tumore al seno).

Non solo: può capitare che durante l’allattamento insorgano alcuni problemi fisici nella madre per cui è necessario sospendere l’allattamento al seno.

In questi casi per nutrire al bambino si utilizza il latte artificiale. Come spiega il Ministero della Salute

In questi casi si ricorrerà al latte artificiale: formule dei primi mesi e, dopo il 6° mese di vita, formule di proseguimento. Si tratta comunque di derivati dal latte di mucca trasformati, adattati, integrati per renderli quanto più simili possibile al latte materno. Va invece evitato il latte di latteria poiché la sua composizione è inadeguata ai bisogni nutrizionali di un bambino nel primo anno di vita e inoltre può causare carenze di ferro nel lattante.

Il latte artificiale può essere pronto all’uso, quindi già in forma liquida, oppure in polvere da diluire in acqua. Vediamo come funziona l’allattamento artificiale e come si prepara il latte in polvere.

Come funziona l’allattamento artificiale

La preparazione del latte in polvere segue dei procedimenti precisi, come spiega il Ministero della salute:

Si prepara diluendo ogni 30 ml d’acqua (oligominerale o acqua di rubinetto bollita per 20 minuti) 1 misurino raso di polvere. Si metterà prima l’acqua (multipli di 30) e poi si aggiungeranno in proporzione i misurini di latte in polvere. Biberon e tettarelle devono essere mantenuti ben puliti e vanno quotidianamente sterilizzati, solitamente con liquidi speciali o mediante bollitura. Anche l’alimentazione con biberon deve prevedere una certa elasticità per quantità e numero di pasti. Le quantità di latte artificiale da dare al bambino, indicate sulle confezioni, sono, infatti, solo orientative. Esistono altri tipi di latte artificiale in commercio (latte di soja, di riso, ipoallergici, ecc…). Il ricorso a questi tipi latte speciale deve prevedere la consultazione con il pediatra.

Una raccomandazione è di aspettare a introdurre nel latte biscotti, creme o altre aggiunte al latte preparato: “Bisogna invece aspettare quantomeno il 4° mese e possibilmente il 6° mese, procedendo con uno svezzamento secondo linee guida generali analoghe a quelle valide se il bambino è allattato al seno”, ricorda il documento del Ministero della salute.

Latte artificiale: in quali casi si utilizza e come

Come anticipato, ci sono diversi casi in cui può essere necessario ricorrere all’allattamento artificiale, che può iniziare subito dopo la nascita del bambino o più tardi. Quella di non allattare al seno può e dovrebbe essere una libera scelta della madre. Le ragioni più frequenti per cui la mamma solitamente sceglie l’allattamento artificiale sono:

  • il neonato, solitamente prematuro, ha un riflesso di suzione debole;
  • l’allattamento è doloroso;
  • la mamma deve allontanarsi dal bambino;
  • problemi di salute della mamma che vengono trattati con l’assunzione di farmaci che non sono compatibili con l’allattamento.

Il latte artificiale che si trova in commercio ed è destinato al neonato è diverso dal latte vaccino, e risulta adattato alle sue esigenze e all’immaturità del suo apparato digerente. Il latte di mucca è infatti sconsigliato nel primo anno di vita del bambino. Ecco alcuni consigli utili quando si utilizza il latte in polvere:

  • riscaldare la bottiglia del biberon a bagnomaria, lasciando fuori la tettarella;
  • controllare sempre che il latte non sia troppo caldo, versandone alcune gocce sulla faccia interna del polso;
  • mentre si allatta accertarsi che la tettarella sia sempre piena di latte;
  • controllare anche che la tettarella non sia danneggiata e che il foro di uscita sia appropriato.

Biberon e tettarelle vanno poi sterilizzati quotidianamente per evitare il proliferare dei batteri.

I tipi di latte artificiale

A seconda dell’età del bambino ci sono diversi tipi di latte artificiale, spiega ancora il Ministero:

  • “formula per lattanti”: un prodotto alimentare destinato all’alimentazione dei lattanti nei primi mesi di vita, in grado di soddisfare da solo le esigenze nutrizionali dei lattanti fino all’introduzione di un’adeguata alimentazione complementare
  • “formula di proseguimento”: un prodotto alimentare destinato all’alimentazione dei lattanti nel momento in cui viene introdotta un’adeguata alimentazione complementare e che costituisce il principale elemento liquido nell’ambito di un’alimentazione progressivamente diversificata di tali lattanti.
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  • Allattamento