La mamma, oggi come ieri, è multitasking: con una mano lavora al pc, con l’altra pulisce casa, non perde d’occhio i figli e, come se non bastasse, nel mentre “pompa” il latte dal seno, senza battere ciglio (almeno in apparenza).

A raccontare con ironia la vita di una mamma sull’orlo di una crisi di nervi è Tully, film con Charlize Theron appena uscito negli Stati Uniti (in Italia arriverà il 28 giugno). Il film diretto da Jason Reitman narra la storia di una madre di tre figli (Theron, che per interpretare il suo personaggio è ingrassata di 22 kg) esausta per la vita frenetica sospesa tra casa, lavoro e famiglia. La situazione sembra precipitare, fino a quando a prestare soccorso arriva, a sorpresa, una giovane tata dalle infinite risorse: Tully, interpretata da Mackenzie Davis.

In un momento del film Theron appare stesa nel letto mentre lavora al computer con due biberon da tiralatte “appesi” al seno: la scena, comparsa come anticipazione del film anche sul profilo Instagram dell’attrice sudafricana, ha già fatto sorridere i più. Ma di cosa si tratta, esattamente?

Il tiralatte è uno strumento utile per estrarre il latte materno e viene utilizzato principalmente per due motivi: quando la suzione del bambino non è sufficiente oppure quando serve mettere da parte un po’ di latte per momenti successivi, in cui la mamma non può allattare direttamente al seno. Non sempre la produzione di latte è costante: stress e fatica possono influire sul quantitativo di latte prodotto, e raccoglierlo con regolarità, secondo gli esperti, può favorire il ritorno ad una produzione normale.

Ma non tutto, con il tiralatte, fila sempre liscio. Le mamme che lo usano lo sanno bene: pompare liquido a orari improponibili, quando il seno “sembra esplodere” e non si ha a portata di mano un contenitore adatto allo scopo, è più facile a dirsi che a farsi. Il “dietro le quinte” dell’utilizzo del tiralatte, elettrico o manuale che sia, lo racconta una mamma su Romper:

1. Non importa quanto lo lavi, non ha un buon odore

“Ogni volta che apro la borsa del tiralatte sento un odore di latte acido, anche se ho pulito con cura ogni pezzo”. Il latte materno ha un odore inconfondibile, che non accenna ad abbandonare indumenti e strumenti con cui entra in contatto, per quanto vengano lavati con cura. Tanto vale farci l’abitudine: anche con la massima pulizia l’odore non scompare del tutto.

2. I contenitori stimolano la tua creatività

Il tiralatte viene venduto con i biberon d’ordinanza, ma capita, nella routine quotidiana, che qualcosa vada storto: i biberon sono da lavare e il latte inizia a spillare allegramente dal seno, inzuppando reggiseno e maglietta. Acciuffare al volo il tiralatte perché la “cena” del bimbo non vada sprecata è un attimo: già, ma a cosa attaccarlo? A qualsiasi cosa, pare essere la risposta di molte mamme, purché sterile: contenitori in plastica per conservare il cibo, ad esempio.

3. Il tiralatte ti parla

L’estrazione di latte non è affatto un’operazione silenziosa, avverte Romper:

“La maggior parte delle volte il tiralatte sembra fare il verso di un asino ansimante, ma altre volte, soprattutto nel cuore della notte, quando siamo da soli, mi parla. Può sembrare a volte che mi stia incoraggiando, “pompa, pompa”, invece mi fa impazzire quando sembra ripetere in continuazione “grandpa, grandpa” (“nonno, nonno”): mio nonno è morto anni fa. Non è divertente, tiralatte. Non è affatto divertente”.

4. Lo sanno tutti che quella non è una borsa da lavoro, arrenditi

Il tentativo di mascherare il tiralatte in una bella borsa alla moda, su cui si investono soldi e speranze, non serve: sembrerà sempre una borsa da tiralatte. E tutti sanno esattamente cosa ti stai portando dietro.

5. Può diventare il tuo migliore amico

Non ci sono solo i risvolti meno piacevoli: avere con sé il proprio tiralatte manuale durante il giorno è un ottimo modo per limitare le fuoriuscite di liquido attraverso i vestiti. Nella maggior parte dei casi è sufficientemente piccolo da infilarsi sotto i vestiti senza farsi notare troppo, facendo il suo lavoro (quasi) con discrezione.

6. Puoi approfittarti di lui

“Non posso alzarmi, sto pompando latte!” La scusa è ottima per rimandare o affidare ad altri qualche noiosa faccenda quotidiana. D’altronde, chi oserebbe disturbare una mamma con un tiralatte attaccato al seno?

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  • Allattamento