Un’ultima conferma sulla sicurezza dei vaccini contro Sars-CoV-2 in gravidanza arriva da un recentissimo studio canadese pubblicato sulla rivista The Lancet Infectious Disesaes. Questa è la prima ricerca che pone a confronto la frequenza degli effetti collaterali tra tre gruppi di donne: in gravidanza (vaccinate e non) e in età fertile vaccinate ma non incinta.

Gli esperti hanno lavorato sui vaccini mRna, quelli usati anche in Italia sulle donne in attesa e su tutta la popolazione: dai risultati si evidenzia l’importanza della profilassi nell’arco dei nove mesi, e emerge che il tasso di eventi avversi è più basso rispetto a quelli registrati nelle donne vaccinate ma non in gravidanza.

Coadiuvati da Julie Bettinger, immunologa del British Columbia Children’s Hospital di Vancouver, i ricercatori hanno studiato i tre gruppi di donne, di età compresa tra 15 e 49 anni, per valutate la frequenza di eventi avversi nelle gestanti. Questa ricerca, rispetto ad altre fatte sul singolo campione, ha una valenza diversa proprio perché pone a confronto diverse categorie.

Per valutare la comparsa di possibili effetti collaterali, la rilevazione è iniziata dopo i sette giorni dalla somministrazione della prima o della seconda dose: a tutte le donne è stato chiesto di segnalare qualsiasi sintomo registrato in questo arco di tempo. Tra le donne incinte, la frequenza degli eventi avversi è stata la seguente: quattro (dopo la prima dose) e 7,3 (dopo la seconda) per cento. Rarissimi, invece, sono stati i problemi gravi, come l’aborto spontaneo e il parto prematuro: riscontrati in meno di una donna su 100.

Tra i sintomi più frequenti ci sono il mal di testa, malessere generale, e infezioni del tratto respiratorio. Tra le gestanti non vaccinate, simili eventi si sono registrati nel 3,2 per cento dei casi, mentre tra le donne immunizzate, ma non incinte, le problematiche sono state nettamente superiori: rispettivamente nel 6,3 (dopo la prima dose) e nell’11,3 per cento dei casi.

“Questi risultati consolidano il robusto bagaglio di evidenze scientifiche che segnalano ancora una volta la sicurezza della vaccinazione contro Covid-19 effettuata durante la gravidanza – hanno spiegato Sascha Ellington e Christine Olson del Centro statunitense per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (Cdc) sulla stessa rivista dove compare lo studio – . Raccogliere ancora questi dati è molto importante, alla luce dei bassi tassi di adesione alla campagna vaccinale che si registrano tra le gestanti in tutto il mondo”.

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