Perché il mal di schiena in gravidanza va preso sul serio e curato

Un disturbo molto comune e proprio per questo considerato normale e sottovalutato. Ma è un errore.

Tra i comuni disturbi che interessano e caratterizzano una gravidanza c’è anche il mal di schiena. I cambiamenti fisici e soprattutto l’aumento della pressione (con la modifica del baricentro) dovuto dalla crescita dell’utero, sono spesso associati al mal di schiena. Una condizione non solo estremamente diffusa, ma anche responsabile di importanti ripercussioni sulla qualità della vita delle gestanti.

Uno degli aspetti paradossali del mal di schiena in gravidanza è che, nonostante sia molto diffuso, si tende a sottovalutarlo. Uno studio recente ha evidenziato come nel primo trimestre questo disturbo interessa circa il 28% delle future madri e tende ad aumentare man mano che la gravidanza procede. Nel secondo trimestre raggiunge quasi il 37%, mentre nel terzo trimestre arriva a coinvolgere quasi la metà (48%) delle donne.

Il principale motivo per cui prendere sul serio il mal di schiena in gravidanza è che, nonostante questa sia un’idea diffusa, spesso viene considerato come un disagio passeggero e quasi fisiologico, una sorta di dazio da pagare per l’essere incinta. Il problema è che questo approccio porta a una gestione insufficiente del dolore e a potenziali condizioni che diventa difficile correggere e recuperare dopo il parto.

Perché il mal di schiena in gravidanza è così comune

Il mal di schiena in gravidanza è così comune perché nasce da una combinazione di fattori che agiscono nello stesso momento. Come riportato nello studio pubblicato sull’Australian Journal of General Practice (AJGP), l’origine del dolore lombare e pelvico è definita multifattoriale e coinvolge aspetti biomeccanici, ormonali e posturali.

Con il procedere della gravidanza il corpo cambia rapidamente e il baricentro si sposta in avanti, un adattamento che aumenta il carico sulla parte bassa della schiena e sull’area pelvica. A questi cambiamenti si aggiunge l’effetto degli ormoni della gravidanza (come la relaxina) che rendono legamenti e articolazioni più mobili e quindi più vulnerabili.

Anche la postura si modifica in modo significativo e, come evidenziato nello studio pubblicato su OAText, i muscoli del tronco devono lavorare con maggiore fatica per mantenere equilibrio e stabilità. Un altro studio pone l’attenzione sul fatto che le variazioni posturali e l’attivazione muscolare alterata non sono semplici conseguenze della gravidanza, ma fattori che amplificano il dolore. La debolezza o l’affaticamento dei muscoli stabilizzatori del tronco e della pelvi aumenta la vulnerabilità della colonna, rendendo più probabile la comparsa della sintomatologia dolorosa soprattutto negli ultimi mesi, quando il peso e la mobilità cambiano in modo più marcato.

I fattori di rischio

Oltre ai cambiamenti strettamente fisiologici, a incidere sulla comparsa del mal di schiena in gravidanza ci sono anche diversi fattori di varia natura. In modo particolare:

  • fattori psicosociali
  • fattori muscolari preesistenti
  • condizioni predisponenti

A incidere sull’insorgenza e l’aumento della percezione del dolore (che ha una componente molto soggettiva) ci sono anche lo stress, lo stato psicologico generale e la qualità del sonno. Tutte dimensioni che in gravidanza subiscono importanti condizionamenti negativi. Parallelamente anche il tono del pavimento pelvico non sufficientemente adeguato può incidere sul mal di schiena così come, anche se più raramente, una forma di osteoporosi associata alla gravidanza e all’allattamento.

Quando il dolore diventa un segnale da non trascurare

Un aspetto importante sul quale porre l’attenzione riguarda la capacità di distinguere quando il mal di schiena diventa un motivo di preoccupazione. Non può e non deve essere la sola intensità del dolore l’unico elemento cui fare riferimento.

Da questo punto di vista è importante partire dall’impatto che il mal di schiena ha sulla qualità della propria vita. Quando il dolore diventa persistente e tale da condizionare negativamente il sonno, il lavoro e lo svolgimento delle attività quotidiane, è necessario affrontare il problema in una sede medica adeguata. Il parto non necessariamente risolve il problema che può diventare cronico e avere anche ripercussioni sulla salute delle donne. Come riportato dal portale The Conversation, infatti, ci sono ricerche che hanno evidenziato che circa il 44% delle donne con dolore grave riferisce sintomi depressivi da moderati a gravi durante il terzo trimestre di gravidanza.

Cosa si può fare in sicurezza durante la gravidanza

Contro il mal di schiena in gravidanza si rivela particolarmente utile l’esercizio fisico (soprattutto la camminata leggera, il nuoto, lo yoga e il pilates), mentre per l’assunzione degli antidolorifici l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) raccomanda prudenza. Il paracetamolo è il farmaco di prima scelta per lenire una sintomatologia acuta e persistente, ma per il mal di schiena è preferibile ricorrere alla fisioterapia, alla cintura di sostegno lombare e addominale specifica per la gravidanza, all’agopuntura e alle tecniche di rilassamento.

Seguici anche su Google News!
Ti è stato utile?
Non ci sono ancora voti.
Attendere prego...

Categorie

  • Gravidanza