Anonimo

chiede:

Salve, mi chiamo Diana, ho 27 anni. Tempo fa (fine gennaio) ho
scritto al ginecologo perchè ero incinta di due gemelle dicoriali che ai
controlli ecomorfologici risultavano più piccole di circa 10 giorni
rispetto all’epoca gestionale e chiedevo il perchè. Solo alcuni giorni
dopo mi è venuta una forte febbre e poche ore dopo mi hanno sottoposto
ad un cesareo d’urgenza. Le mie bambine sono nate alla 25^+ 6 e non ce
l’hanno fatta entrambe (la prima bimba ha vissuto solo 3 ore e la
seconda 3 giorni). La mia gravidanza si è svolta così: ultimo ciclo
06.08.06; fortissima nausea e vomito per 5 mesi; alla 11^ settimana la
sorpresa: 2 bimbi/e in due sacche con due placente; alla 13^ settimana
ho avuto una minaccia (perdita abbondante di sangue senza distacco di
placenta: miolene, antibiotici alcuni giorni a letto in ospedale e poi
riposo parziale a casa; il bitest è risultato positivo per entrambe;
amniocentesi verso la fine di novembre; dopo 30 ore dall’amniocentesi
fuoriuscita di liquido amniotico dalla prima sacca; immobilità a letto,
miolene, antibiotici; la sacca si è richiusa e sono stata rimandata a
casa a letto (vasosuprina per il resto della gravidanza). Dopo un mese ho
avuto il permesso di rialzarmi, tutto era tornato a posto e il liquido
si era riformato; 22^ settimana: ecomorfologica: le bimbe risultavano
essere più piccole di circa 10 giorni e con una circonferenza
addominale attorno al 5° percentile; dopo 10 giorni: 2^ ecomorfologica
(crescevano secondo gli stessi parametri) e ecocolordopplergrafia dei
cuoricini (erano ok). Le ultime analisi erano tutte ok tranne un inizio
di anemia (prescritti degli integratori) e l’urinocoltura ai margini tra
positivo e negativo. Quattro giorni dopo nella notte: forte mal di
schiena, le bambine si muovevano tantissimo e una leggera febbre
(37,6°); subito dopo un inizio di perdita di liquido amniotico. Viaggio in ospedale: utero accorciato, freddo, tremore, male di schiena, battiti
accelerati. Trasporto all’ospedale Gaslini di Genova (100km in
ambulanza). All’arrivo, febbre a 40°, completa perdita di liquido dalla
prima sacca, inizio di travaglio della prima bimba in posizione
podalica. Parto cesareo di urgenza. La mia prima bambina è nata in
arresto cardiaco ma l’hanno ripresa e ha vissuto solo tre ore la seconda
bambina era nella sacca chiusa ed è nata viva e ha vissuto tre giorni.
il risultato è stato: corionamniotite acuta. Che cosa è successo? Cosa significa esattamente corionamniotite? I tamponi vaginali sono risultati
negativi. Si è rotta la stessa sacca dell’amniocentesi. È stata colpa
dell’amniocentesi? O di cosa? Ho fatto qualcosa di sbagliato o non ho
fatto qualcosa per le mie bambine? Può riaccadere? Cosa posso fare di
preventivo? Cosa non devo più fare? Sto ancora male e ho tanta paura per
il futuro.

La corionamniotite è una complicanza tipica (anche se non esclusiva) dell’amniocentesi, soprattutto quando esistono alcuni germi nelle vie genitali materne. Mi dispiace veramente dell’accaduto.
Un saluto

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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