Ho due figli di 6 e 4 anni, entrambi inseriti precocemente a scuola. Questo vuol dire che ho acquisito, nell’ultimo lustro, un’esperienza ragguardevole in fatto di feste di compleanno per bambini. Il che, se da un lato mi ha permesso di stringere ottimi rapporti di amicizia con i genitori di alcuni amici dei miei figli, dall’altro ha messo a dura prova la mia scorta già esigua di pazienza.

Se non avete ancora familiarità con l’argomento, ecco per voi una rapida disamina delle cose che non mi mancheranno delle feste di compleanno per bambini.

1. Scarta la carta

Il tripudio del consumismo, la babele degli acquisti inutili, l’ostentazione del superfluo. Magari tu fai di tutto per tenere tuo figlio al riparo dalle sirene della pubblicità e dagli eccessi di cianfrusaglie effimere, ma basta un solo “scar-ta-la-car-ta” urlato a diecimila decibel da un paio di dozzine di voci bianche per annullare ogni sforzo precedentemente profuso nella direzione del buon senso.

2. Il buffet alcol free

Parliamoci chiaro: questo è il vero problema, la cosa che meno mi mancherà delle feste di compleanno per bambini. Un buffet costituito da 14 tipi tra stuzzichini, pizze e rustici che non preveda una generosa provvista di birra ghiacciata dovrebbe essere vietato dalla Convenzione di Ginevra.

Le feste migliori degli ultimi 5 anni sono state quelle in cui, senza preavviso alcuno, a un bel momento sono spuntate dal nulla tre o quattro Peroni da un litro o un paio di bottiglie di vino rosso della riserva di famiglia.

Scatenando una ola al tavolo di nonni e zii e innalzando all’istante il livello delle conversazioni, che fino a quel momento languivano tra il regalo di fine anno alle maestre e la petizione su Change.org per cambiare il colore della divisa scolastica estiva. Roba che al confronto le nozze di Cana sono un gioco di prestigio del “Piccolo Mago”.

3. I palloncini a forma di cose

palloncini per bambini

Immancabili come il salmone in un all you can eat giapponese. Prima ti tocca aspettare che tuo figlio faccia una fila di 27 bambini, 3 nonne e un prozio ubriaco (di Peroni), poi che si decida tra una scimitarra turca, una pala eolica e un bradipo del Costarica.

E finisci inevitabilmente, in capo a cinque minuti, a brandire un oggetto dalla forma equivoca, mentre tuo figlio, stravolto dalla stanchezza e dai carboidrati, si dispera perché il suo bradipo arancione non ha più una zampa.

4. I distributori di palline

La ragione della loro presenza nelle sale per feste di compleanno mi è oscura: sono anni che mi chiedo, senza trovare risposta, perché mai i bambini, oltre ai gonfiabili, alla musica, agli animatori, ai dolci, ai gadget e ai palloncini a forma di cose dovrebbero avere bisogno di una palla di plastica con dentro un campionario di paccottiglia made in China.

Fatto sta che una delle cose che non mi mancheranno delle feste di compleanno dei bambini è l’assembramento delirante che a un certo punto si crea intorno al distributore delle famigerate palline.

Di lì ti si parano dinanzi due opzioni: sopportare il capriccio isterico di tuo figlio (provato dalla stanchezza, dai carboidrati e dalla distruzione del suo palloncino-bradipo che avevi invano tentato di rimodellare), oppure rassegnarti a tornare a casa con l’ennesimo slimer cattura polvere.

5. Il ballo mamma-figlio

Il ballo mamma-figlio è una delle poche certezze ineluttabili della vita. Come la morte e le tasse. Di solito si celebra sulle note di capolavori come “Baby shark” o “La zia di Forlì”, e prevede un vasto campionario di passi imbarazzanti, versi onomatopeici e saltelli a rischio caduta.

L’unica è cercare di farsi piacere Rovazzi. E fare affidamento alla Peroni grande, sperando di non essere finiti in una di quelle feste col rinfresco analcolico.

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