Settembre, tempo di scuola, asilo e inserimenti, più o meno faticosi. Per me, da quando sono nati i miei figli, è ormai il sesto anno di “scuola”, e dall’alto della mia umile esperienza mi fa piacere condividere qualche riflessione dedicata ai bambini che iniziano l’asilo.

1. Non trarre conclusioni

Spesso i bambini che iniziano l’asilo piangono come se li stessero affidando alla strega di Hansel e Gretel. Per un’ora o per una giornata intera, per un paio di giorni o per intere settimane.

Altre volte, al contrario, cominciano con insperato entusiasmo (o apparente indifferenza), per poi cedere alla malinconia e all’insicurezza in una seconda fase, dopo qualche giorno o magari a mesi dall’inserimento.

Il punto è che non è possibile avere il controllo di tutto, che i bambini a volte piangono, e piangono forte, per ragioni e in momenti che non sempre noi adulti siamo in grado di capire. Ma di solito basta un po’ di pazienza, di tempo, di empatia, e la tempesta passa.

2. Condividi l’inserimento all’asilo

Se possibile, non occuparti dell’inserimento all’asilo da sola. Alternati con il tuo compagno, con un nonno, con un’amica o comunque con qualcuno che non sia tu.

Non solo perché a volte il distacco dalla mamma può essere più faticoso (specie per bambini che fino a quel momento hanno trascorso gran parte del loro tempo proprio insieme alla madre), ma anche perché è utile concedersi una pausa in un percorso che può essere emotivamente impegnativo.

3. Fidati delle maestre

Non è facile, lo so. Affidare un figlio piccolo, su cui, fin da prima che nascesse, si è tanto investito in termini emotivi, fisici e psicologici, a delle sostanziali sconosciute è una sfida che può risultare impegnativa.

Ma concedere la nostra piena fiducia alle maestre – dopo aver stabilito che la meritano davvero – è l’unico modo per acquistare una definitiva serenità e trasmetterla ai propri figli.

4. Non farti condizionare (troppo)

L’inizio dell’asilo è il primo vero “debutto sociale”, per un bambino. Il primo confronto con l’esterno, la prima esperienza che, oltre a una crescita straordinaria in termini di consapevolezza, conoscenze, socializzazione etc, comporta anche inevitabili condizionamenti dall’esterno.

Tienilo a mente, e non stupirti troppo se tuo figlio dovesse “cambiare” in relazione agli altri, o chiederti di avere (o fare) cose che hanno (o fanno) i suoi compagni.

L’importante, anche se non è per niente facile, è avere poche coordinate precise e inamovibili in termini di educazione e stile di vita, e cercare di mantenervi fede, nonostante i capricci e le discussioni. Ma anche, ogni tanto, concedere e concedersi qualche compromesso!

5. Sdrammatizza

bambini che iniziano l'asilo

Una cosa che non sempre viene istintiva ai genitori è pensare in prospettiva. È comprensibile: non c’è forse nessuna esperienza, nella vita, a essere altrettanto intensa (nel bene e nel male) come l’esperienza di crescere un figlio, con tutte le responsabilità che comporta.

Ogni tanto, però, potremmo provare a ridimensionare quello che accade e che ci condiziona in negativo il quotidiano. Se anche tuo figlio piange perché non vuole andare all’asilo, sappi che tra qualche mese o anno questo problema sarà solo un ricordo vago. Al quale penserai con un certo sollievo, e forse anche con un pizzico di tenera malinconia.

6. Stai alla larga da WhatsApp

L’ultimo consiglio semiserio che mi sento di darti, se sei una mamma (o un papà, perché no) di bambini che iniziano l’asilo, è forse il più importante di tutti: sottraiti, finché puoi, al girone infernale dei gruppi di classe WhatsApp.

Tutelati, almeno per un po’, dal vortice di notifiche compulsive e gif glitterate, dalle discussioni infinite sul regalo di Natale alle maestre al bollettino quotidiano degli oggetti smarriti e ritrovati.

Con lunghi anni di scuola dell’obbligo dinanzi a te, non riuscirai a salvarti per sempre dal delirio delle chat di classe e delle mamme social, ma puoi forse cavartela per il primo anno di asilo. O, se ti va davvero grigia, perlomeno fino a Natale.

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  • Bambino (1-6 anni)