L’asilo è il primo grande momento di separazione per il bambino e la sua famiglia. Spesso è una fase che – all’asilo nido o in un momento più avanzato – viene vissuta con grande stress fino al momento in cui tutto cambia e il piccolo è felice di stare con maestre e compagni.

A volte, però, il bambino non vuole andare all’asilo. Non si tratta solo di una giornata no, ma di un rifiuto continuato che può presentarsi sia al momento dell’inserimento sia, soprattutto, dopo settimane, mesi o persino anni di frequenza. Cosa fare in questi casi?

Perché non vuole andare all’asilo? Le possibili cause

Che sia la prima volta che affronta l’inserimento o che lo frequenti già da tempo, ci sono diverse cause per cui il bambino non vuole andare all’asilo. Capire il motivo è fondamentale per individuare la giusta strategia di azione e aiutarlo a superare questo momento.

Ansia da separazione

Questo è molto comune quando un bambino inizia l’asilo per la prima volta e deve dire addio ai genitori per entrare in un ambiente completamente nuovo e prendere fiducia con educatori e con una nuova routine. Non è detto, però, che non possa succedere anche durante la frequenza, quando un bambino cresce e sente che il suo mondo si sta espandendo.

Far sentire il bambino al sicuro e rendere evidente e tangibile il legame con i genitori è la chiave per alleviare l’ansia da separazione: mostrare di aver fiducia nelle persone che si prendono cura di lui lo aiuterà a sentirsi protetto e avere accanto qualcosa di confortante (detto anche “oggetto transizionale”) lo aiuterà a rendere meno doloroso il distacco. Anche l’entusiasmo è fondamentale: mostrarsi eccitati per tutte le cose belle che accadono all’asilo è fondamentale.

Cambiamenti all’asilo

I bambini rispondono bene alla routine, si abituano al loro ambiente e formano legami con gli educatori, quindi un improvviso rifiuto dell’asilo potrebbe essere determinato da una variazione delle abitudini.

Il loro amico si è trasferito? Gli orari cambiano in continuazione? Sentono la vostra ansia o la vostra incertezza sul servizio offerto? C’è un fattore ambientale che li preoccupa?

Per trovare il problema, è fondamentale avere un rapporto costante e di fiducia con gli educatori, per capire se ci sono stati cambiamenti nelle dinamiche e lavorare insieme per trovare una soluzione.

Cambiamenti a casa

Il bambino può anche essere influenzato da cambiamenti nella dinamica domestica. Una nuova casa, una gravidanza o un nuovo bambino, la visita dei nonni o il ritorno da una vacanza super eccitante sono tutte cose che possono influenzare la disponibilità del tuo bambino a tornare all’asilo. Anche dopo una malattia, può essere difficile riprendere il ritmo.

In questi casi, spesso la soluzione è il tempo: il piccolo ha bisogno di adattarsi ai cambiamenti nella sua vita, noi possiamo aiutarlo concentrandoci sul ristabilire una buona routine a casa e prima dell’asilo.

Frustrazione

Il rifiuto dell’asilo può sorgere quando tuo figlio è frustrato e non ottiene ciò che vuole. All’asilo si sperimentano cose come la condivisione e aspettare il proprio turno che possono essere difficili per i bambini piccoli. Se si sentono sopraffatti, si può organizzare una tranquilla giornata a casa con mamma o papà, che può diventare un’opportunità per sviluppare le capacità di coping e insegnargli a sperimentare sentimenti come la frustrazione.

Sentimenti che devono essere accolti, aiutandoli a esprimerli e dimostrando di capire come si sentono. Una aiuto può essere anche dare loro un po’ più di controllo sulle loro vite, come lasciare che scelgano i vestiti, lo spuntino mattutino o le attività del fine settimana.

Cambiamenti evolutivi

I bambini acquisiscono indipendenza e competenze mentali man mano che crescono e il rifiuto dell’asilo potrebbe essere il loro modo per testare i confini. I cambiamenti dello sviluppo possono anche portare all’ansia di andare all’asilo o di fare lì il riposino. È importante concentrarsi sull’essere calmi e positivi. Il bambino percepisce ansia, frustrazione e rabbia, quindi è importante fare un respiro profondo, cercare la causa del suo rifiuto e risolvere il problema insieme.

Cosa fare se il bambino non vuole andare all’asilo

Di fronte a un bambino che non vuole andare all’asilo, è importante farlo sentire compreso e fargli capire che i suoi sentimenti e le sue paure vengono accolti e presi sul serio. Dopo aver verificato l’assenza di una causa fisica, eventualmente parlando anche con il pediatra, cerca di capire da cosa nasce il malessere e, al contempo, di aiutarlo a superare questo momento difficile cercando di mostrargli che non c’è nulla da temere e che l’asilo è un posto in cui può trovare persone che si prendono cura di lui, bambini con cui giocare e un ambiente sicuro.

Se il bambino è abbastanza grande, è possibile parlare con lui e chiedergli cosa lo preoccupa. Se ha problemi a descrivere le sue preoccupazioni o semplicemente non vuole parlare, non insistere, ma metti in chiaro che ha il tuo pieno sostegno, che vuoi aiutarlo a capire cosa non vada e che potreste elaborare insieme un piano per aiutarlo a tornare all’asilo.

È importante cercare di stabilire una routine – soprattutto nel caso di bambini molto piccoli che affrontano l’asilo per la prima volta – cercando di rispettare un programma regolare in modo che sappiano cosa aspettarsi. Se il piccolo ha già una routine, si possono includere alcuni passaggi divertenti e dei momenti di condivisione ed esclusività prima di andare: secondo il sito SheKnows, dare al bambino una “tasca piena di baci“, cantare una canzone speciale insieme in macchina, leggere il libro preferito insieme o dare loro una foto da portare con sé sono tutti strumenti che possono aiutare i piccoli a gestire l’ansia da separazione.

In questo, anche il momento dei saluti è fondamentale. Anche se il momento di dirsi ciao può generare ansia e sofferenza anche nel genitore, soprattutto nei casi di un bambino che non vuole andare all’asilo, è importante essere un modello positivo.

I bambini possono percepire la nostra ansia e questo li porta a pensare che qualcosa non vada: per questo è essenziale sorridere, abbracciare il piccolo e rassicurarlo che passerà una bella giornata e che mamma, papà, i nonni o la babysitter torneranno a prenderlo quando avrà giocato, dormito e fatto la merenda (i bambini non hanno la percezione delle ore come noi, quindi meglio dire “papà viene a prenderti dopo che hai fatto merenda” piuttosto che “alle 5”).

Altrettanto fondamentale è il rapporto con gli educatori: la fiducia è tutto, soprattutto nel caso di bambini che hanno problemi a lasciare i genitori. Se sentono che mamma e papà si fidano delle persone che hanno intorno, anche loro piano piano riusciranno ad aprirsi. Per aiutarli, è possibile provare a mostrare le foto del personale dell’asilo al bambino una volta a casa, parlandogli di loro sorridendo e con tono sicuro, per aiutarlo a familiarizzare con loro e a sentirsi a suo agio.

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  • Bambino (1-6 anni)