Viviamo di pregiudizi, miti, luoghi comuni, leggende metropolitane e false credenze su quasi ogni aspetto della vita. La gravidanza è uno dei principali raccoglitori di questi falsi miti che è importante sfatare per avere una comprensione reale di una condizione meno patinata di come la si racconta.

Anche alla luce delle più recenti conoscenze mediche, scopriamo quali sono gli errori più comuni che si sentono dire e ripetere intorno alla gravidanza.

I 24 miti ed errori più comuni sulla gravidanza

Sulla gravidanza se ne dicono di tutti i colori e forse l’errore principale è proprio quello: che ciascuno si sente in diritto e in dovere di commentare. L’evento della gravidanza è probabilmente uno dei principali catalizzatori di pregiudizi e miti sulla femminilità, la genitorialità e la medicina.

Di queste false credenze ne abbiamo raccolte 24 e sono quelle più comuni; conosciamole e sfatiamole definitivamente.

1. Si rimane incinta quando non si ha il ciclo

Un mito molto diffuso è quello legato al concepimento e alla possibilità di rimanere incinta. Si semplifica il ciclo mestruale e le sue fasi alla semplice mestruazione pensando che con la fuoriuscita di sangue non vi è possibilità di rimanere incinta. In realtà il concepimento può avvenire anche durante il ciclo o nei giorni successivi anche perché gli spermatozoi contenuti nel liquido seminale maschile possono sopravvivere all’interno degli organi genitali femminili fino a 7 giorni dopo il rapporto sessuale.

2. La medicalizzazione della gravidanza

La gravidanza non è una malattia e sebbene richieda controlli medici regolari è un’esperienza che non va eccessivamente medicalizzata. La gestazione e il parto, sebbene quest’ultimo è solitamente svolto in ambiente ospedaliero, sono dimensioni naturali dell’essere umano e una troppa attenzione medica, sia in termini di controlli che di raccomandazioni e prescrizioni, rischia di svilirne l’esperienza profonda e di avere un effetto controproducente.

3. La gravidanza migliora la bellezza

Partiamo da una domanda: qual è il criterio di bellezza? Ma, soprattutto, perché è necessario definire una donna più o meno bella di un’altra o di sé stessa in base ai cambiamenti che la interessano? Se è vero che molte donne vivono la gestazione con grande entusiasmo e gioia tali da essere percepiti anche dall’esterno, è altrettanto vero che la gravidanza può essere anche sinonimo di ansia, stress, ritenzione idrica, aumento di peso, macchie cutanee, acne e tutta una serie di disturbi che poco hanno a che vedere con il tradizionale concetto di bellezza.

E forse va anche detto che l’equazione gravidanza = bellezza risponde a modi di pensare per cui le donne svolgono la loro missione solamente rimanendo incinte.

4. La gravidanza rende felici

Gravidanza-rende-felici
Fonte iStock

Sulla falsariga del mito precedente c’è da sfatare anche quello sulla felicità. E qui la questione è probabilmente anche più delicata e seria. Cercare una gravidanza e portarla avanti è anche fatica, disagi, cambiamenti fisici e paura. Vivere queste emozioni non significa non essere consapevoli e convinte della scelta fatta o se ne siano pentite; semplicemente la vita non è una storia patinata o una favola dove tutto è sempre bello e positivo. Anzi, sono da considerare anche gli episodi di depressione gravidica, sia femminile che maschile.

E, ancora, la felicità non è neanche sprizzare gioia da tutti i pori in ogni circostanza con un sorriso a 32 denti stampato costantemente in volto. La felicità è una cosa seria e durante la gravidanza si può anche non essere contente così come non lo si è durante la vita di coppia, all’interno di una famiglia o in un luogo di lavoro; la tristezza e la paura fanno parte dell’esistenza e viverle senza finzioni non ne riduce l’importanza.

5. È tutta colpa degli ormoni

La componente ormonale incide su ogni persona, non solo sulle donne in gravidanza. I cambiamenti ormonali sono tipici della gestazione, ma sono da considerare anche le variazioni che si verificano nei padri. Questo significa che ironizzare o squalificare le tensioni che si verificano durante la gestazione come banali “questioni ormonali” significa fare torto alle donne che non sono esseri privi di volontà e capacità in balia delle sostanze che agiscono all’interno del proprio organismo.

6. Pancia piccola, bimbo piccolo

Uno dei miti più comuni sulla gravidanza riguarda l’associazione tra la forma e le dimensioni della pancia e le condizioni del bambino. Dal punto di vista prettamente scientifico non c’è alcuna correlazione tra le dimensioni della pancia (che è solo l’apparenza esterna dell’accrescimento dell’utero) e lo sviluppo del feto.

7. Seno grande è sinonimo di tanto latte

Dalle dimensioni del seno dipende la quantità di latte che verrà prodotta durante l’allattamento? Sbagliato! La produzione di latte necessaria per l’allattamento al seno è stimolata e determinata dalla suzione del bambino. La taglia di reggiseno, quindi, non c’entra niente sulla capacità di poter allattare e anche la condizione del cosiddetto capezzolo piatto, ovvero quando esso non sporge dall’areola, non è incompatibile con la possibilità di attaccare il proprio bambino al seno e nutrirlo con il latte materno.

8. Dimmi qual è la forma della pancia e ti dirò il sesso biologico del bambino

Per i futuri genitori conoscere il sesso biologico del bambino è una curiosità da soddisfare il prima possibile. In passato non esistevano le moderne tecniche di indagine ed è comprensibile che esistessero metodi che analizzando la fisicità della donna (e non solo) cercassero di intuire se il nascituro sarebbe stato un maschio o una femmina. Oggi molte di queste credenze sono ancora in circolazione e una delle più diffuse sostiene che se la pancia della donna è rivolta verso il basso e “a punta” il nascituro sarà un maschio, mentre sarà una femmine se è più rotonda e rivolta verso l’alto.

9. Sesso off limits durante la gravidanza

Uno dei falsi miti più difficili da sfatare (complice anche l’interesse pruriginoso per l’intimità altrui) è quello legato all’attività sessuale. Mettiamo in chiaro una cosa: ogni coppia (perché il sesso coinvolge anche il partner) vive la propria sessualità e la propria sessualità nella gravidanza come vuole.

Ci sono coppie che sperimentano un calo del desiderio e quelle che, invece, una grande intimità. In generale, ricerche scientifiche alla mano, il sesso in gravidanza non è un problema. Anzi. Può essere di giovamento per rilassarsi e vivere l’intimità con il proprio partner. La gravidanza, poi, è un periodo lungo e particolarmente variabile per cui all’inizio si possono avere nausee e fastidi che poco si conciliano con il desiderio sessuale, ma anche periodi di maggiore serenità che possono tranquillamente convivere con questa dimensione.

E no, assolutamente, il sesso non fa male al nascituro (salvo in alcuni casi particolari).

10. Mangiare per due, ma anche no

No, non bisogna mangiare il doppio durante la gravidanza per assicurare il giusto nutrimento al feto. L’attenzione verso l’alimentazione deve essere orientata al tipo di cibi (specialmente evitando quelli pericolosi) e al perseguimento di una dieta sana ed equilibrata, senza troppi rigorismi e concedendosi, laddove non ci siano problemi sottostanti, anche qualche strappo alla regola.

11. Gravidanza e allattamento sono incompatibili

Negli ultimi decenni è meno frequente (e il problema dei falsi miti della gravidanza è spesso proprio la generalizzazione) che una donna rimanga incinta pochi mesi dopo il parto e, quindi, quando sta ancora allattando. Dal punto di vista specificatamente fisiologico, per quanto ci sono dei rischi maggiori, non è impossibile rimanere incinta quando si allatta (e di questo mito ne parliamo più avanti) e non è neanche vero che rimanendo incinta il seno smetta di produrre latte.

È probabile sperimentare un fastidio per effetto della maggiore sensibilità dei capezzoli, ma è tranquillamente compatibile allattare quando si è incinta.

12. Durante la gravidanza meglio stare a casa

Chi considera la gravidanza una malattia o la donna un essere da tenere a riposo per evitare problemi può pensare che viaggiare sia incompatibile con la gravidanza. In realtà non è così. Uscire e camminare fa bene alla salute del corpo e muoversi con i mezzi di trasporto è assolutamente possibile tenendo conto, ovviamente, delle specificità del mezzo impiegato e dello stato della gravidanza.

Quando si è incinta si può guidare, prendere un aereo, salire sun un treno o su una nave e, anzi, una bella vacanza (oltre a chi viaggia per esigenze lavorative) è spesso consigliata in preparazione al parto.

13. L’attività fisica è pericolosa

Le donne in gravidanza non sono prigioniere della loro condizione e, pur con tutti gli inevitabili cambiamenti, possono mantenere il loro stile di vita o intraprenderne uno più sano. In questo senso l’attività fisica è assolutamente consigliata e, tranne i casi di gravidanza a rischio dove il riposo è terapeutico, uscire di casa o fare qualche esercizio è solo che benefico sia dal punto di vista fisico che psicologico.

14. Le voglie e le macchie della pelle

Quella delle voglie in gravidanza è tra le leggende più diffuse. Si dice che non soddisfare delle voglie durante la gravidanza porti alla formazione di macchie cutanee sulla pelle del bambino. innanzitutto c’è da dire che i cambiamenti legati al desiderio di cibo durante la gravidanza possono dipendere da tantissimi fattori, biochimici ma anche culturali, psicologici ed emotivi. Di certo c’è che le macchie sulla pelle del bambino, come scrive il sito dell’Ospedale Bambino Gesù, altro non sono che un accumulo di basi linfatici, vasi sanguigni o melanociti.

15. La nausea c’è sempre in gravidanza

Ogni gravidanza è una storia a sé e anche le stesse donne che hanno avuto più figli raccontano come ciascuna sia stata diversa da quella precedente. Così è sbagliato pensare che la nausea sia un sintomo che vivono tutte le donne durante la gestazione. La nausea mattutina è frequente, specialmente nel primo trimestre, ma non è un inevitabile prezzo da pagare per avere un bambino.

16. È inevitabile prendere troppi chili

Niente di più sbagliato. L’aumento di peso derivante dalla gravidanza dipende da molti fattori, anche da quelli della costituzione della donna. Ci sono donne di esile costituzione che non prendono tanti chili durante i trimestri di gravidanza e che riescono comunque a rispondere efficacemente a tutte le esigenze della gestazione e dell’allattamento.

17. Il mal di stomaco è dovuto ai capelli del bambino

Torniamo a parlare di sintomi della gravidanza concentrandoci sul mal di stomaco. È un’esperienza comune, per quanto anche in questo caso non scontata, che si pensa sia l’effetto dello sviluppo della capigliatura del bambino. Per cui un feto con molti capelli sarebbe responsabile del mal di stomaco della donna.

Dal punto di vista anatomico, però, il feto si trova all’interno del sacco amniotico, una struttura composta tra tre strati di tessuto; non vi è alcun contatto con lo stomaco e, quindi, non c’è legame tra la quantità di capelli e questo tipo di disturbo.

18. Dormire, dormire, dormire

Quante volte a una donna incinta (e al suo partner) viene detto di dormire il più possibile perché dopo il parto, a causa del neonato, non sarà più facile riposare? Intorno a questo falso mito ci sono diversi elementi da considerare. Innanzitutto che il sonno non si accumula e che quindi tale consiglio, al di là dell’ironia con la quale può essere pronunciato, si rivela inutile. Inoltre non tutti i neonati hanno disturbi del sonno e non tutte la donne riescono a dormire bene in gravidanza.

19. L’allattamento è una forma di anticoncezionale

Dopo la gravidanza, specialmente nelle donne che allattano il seno, passano diversi mesi prima che tornino le mestruazioni. Questo però non significa che non si possa rimanere incinta in quanto l’ovulazione può comunque verificarsi. L’allattamento al seno non è da considerare un metodo contraccettivo affidabile e nella ripresa dei rapporti sessuali dopo il parto è da preferire sempre, laddove non si desideri una nuova gravidanza, utilizzare un altro dei metodi compatibili.

20. La tua salute viene dopo

Quante volte si sente dire che “viene prima il bambino” o espressioni simili per cui la donna passa per essere una mera incubatrice? In casi estremi dove c’è in gioco la sopravvivenza di uno dei due entrano in gioco questioni etiche e scelte personali; in generale una donna in salute è condizione utile anche per una gravidanza tranquilla.

Le complicazioni della gravidanza possono verificarsi sempre, non solo nelle donne con patologie e disturbi e in questo caso è bene ricordare anche come esistano farmaci e trattamenti per le gestanti. La loro salute, quindi, non viene dopo ma riveste la stessa importanza di quella del nascituro.

21. Animali domestici e toxoplasmosi

Tra gli esami da fare in gravidanza c’è anche il toxo test, ovvero quello rivolto a comprendere l’immunità o meno dalla Toxoplasmosi. L’agente responsabile dell’infezione (il Toxoplasma condii) può rivelarsi molto pericoloso per la gravidanza e vi si può infettare, come evidenziato dall’Istituto Superiore di Sanità, ingerendo carne infetta che entrando a contatto con le feci del gatto (o di un altro animale infetto) o con il terreno della lettiera nel quale egli ha defecato.

Il problema, quindi, è limitato alla lettiera e alla sua pulizia e si può decidere di affidarne la gestione a un altro componente della famiglia o, molto semplicemente, lavarsi accuratamente le mani dopo averla pulita. I gatti, quindi, possono rimanere in casa senza costituire un pericolo per la gravidanza.

22. Niente cintura di sicurezza in gravidanza

Questo è un falso mito sulla gravidanza molto particolare. La legge (articolo 172 del Codice della Strada) consente l’esenzione dall’obbligo di indossare le cinture di sicurezza alle donne in stato di gravidanza ma solamente a quelle che hanno una certificazione rilasciata dal ginecologo curante che motivi le condizioni di rischio esistenti per le quali l’uso della cintura è controindicato. In tutti gli altri casi, invece, l’uso della cintura è obbligatorio e associato a una maggiore protezione sia della donna che del bambino.

23. La gravidanza è una “cosa da donne”

L’aspetto biologico è quello di uno sviluppo embrionale e fetale che avviene all’interno dell’organismo femminile. Questo non esclude il ruolo, il coinvolgimento e la centralità del partner. Non a caso la presenza dei papà in sala parto è altamente raccomandata, ma non come semplice supporto emotivo e di compagnia alla partoriente, ma per essere essi stessi coinvolti nell’esperienza della nascita del proprio bambino.

Così anche durante la gravidanza, per quanto possa apparire marginale, il partner non è solo un accompagnatore, un custode o qualcuno che supplisce alle mancanze della donna incinta; nelle differenze dei momenti e delle caratteristiche entrambi i genitori sono coinvolti nella gravidanza anche in una prospettiva di costruzione del legame con il bambino.

24. Quando sono rimasta incinta io…

Più che un falso mito è un errore comunissimo commesso da altre persone che hanno già vissuto l’esperienza della gravidanza. Essere già madri e padri non dona alcun titolo per esprimere, specialmente se non richiesti, consigli e pareri. Anche perché, per quanto la gravidanza possa essere simile, è una realtà ogni volta diversa nei soggetti coinvolti, nell’epoca storica in cui la si vive, nei sintomi che la caratterizzano e nelle scelte che la compongono.

Seguici anche su Google News!
Ti è stato utile?
Non ci sono ancora voti.
Attendere prego...

Categorie

  • Gravidanza