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La depressione post-partum è riconosciuta come una delle più comuni complicanze mediche per le neomamme ma nonostante questo è ancora molto sottodiagnosticata: i 5 segnali per riconoscerla, spiegati dalla psicologa.
Sono molte le patologie che possono riguardare una mamma in attesa o nei mesi successivi alla nascita del proprio bimbo (disturbi psicotici, dell’umore, alimentari, d’ansia), ma quello su cui noi oggi ci vogliamo concentrare è la depressione post-partum.
Oggigiorno, la depressione post-partum è riconosciuta come una delle più comuni complicanze mediche durante il primo anno di vita del bambino ma nonostante questo è ancora molto sottodiagnosticata e si calcola che in circa la metà dei casi il disturbo sia misconosciuto o comunque non trattato.
In quest’ottica è importante non confondere la depressione post-partum con altre due patologie, di differente entità, che vengono spesso nominate quando si parla di questo argomento.
La prima è il baby blues che corrisponde ad un quadro clinico di lieve entità che insorge nell’arco della prima settimana di vita del neonato e tende a risolversi spontaneamente nell’arco di pochi giorni e si caratterizza da flessione del tono dell’umore, facilità al pianto, irritabilità e talvolta lievi disturbi di memoria e concentrazione.
La seconda è la psicosi puerperale, che è molto rara, e nella maggioranza dei casi si manifesta improvvisamente nelle prime due settimane che seguono il parto: si tratta di una vera e propria emergenza psichiatrica, con necessità di ricovero, date le possibili gravi conseguenze e si caratterizza di stati confusionali, sintomi psicotici (allucinazioni e idee deliranti), agitazione, disorientamento spazio temporale e cambiamento repentino del tono dell’umore.
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Parlando invece di depressione post-partum vera e propria è importante ricordare che questa insorge generalmente nelle 3-4 settimane successive al parto e la sintomatologia peggiora manifestandosi clinicamente verso i 4-5 mesi.
La depressione post-partum si presenta con alcuni segnali, ecco i principali:
È naturale per una neo mamma essere molto stanca e spesso non avere la possibilità di riposare quanto si vorrebbe, ma quando il senso di stanchezza è tale da faticare ad uscire dal letto, o al contrario non riuscire a dormire nonostante la grande stanchezza, è importante considerare che forse il nostro corpo ci sta dicendo che qualcosa non va.
In questo contesto anche una condizione di iperattività motoria può essere significativa.
Questo è spesso uno dei segnali più sottovalutati in quanto i cambiamenti corporei che una donna affronta nei mesi successivi al parto fa si che spesso, ritmi alterati, poco tempo per alimentarsi correttamente e pasti non regolari vengano giustificati come facenti parte di una nuova quotidianità.
La paura di affrontare qualcosa di totalmente nuovo e grandissimo è normale, diverso è il caso in cui la neo-mamma si senta così in difficoltà nel gestire il proprio piccolo da convincersi di non esserne in grado.
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Questa condizione può generare a sua volta un forte senso di colpa condizionato anche da chi circonda la neo mamma che, a fronte delle difficoltà sperimentate, spesso spinge verso l’idea che fare la mamma sia facile e normale per tutti, convincendo ulteriormente la mamma della sua incapacità.
Il provare sentimenti così “distanti” dall’ideale comune per cui una mamma dopo la nascita del suo bambino debba essere sempre e solo felice rappresenta uno dei limiti maggiori nella ricerca di aiuto da parte di una donna che affronta una depressione post-partum. Provare questi sentimenti può essere normale ed è fondamentale, quando ciò accade, chiedere aiuto!
Questo è uno dei segnali più rilevanti nei casi di depressione ed è forse quello che più spaventa le mamme. La perdita di interesse verso se stesse come donne, il volersi distanziare fisicamente ed emotivamente dal bambino è indice del fatto che quella mamma ha bisogno di essere sostenuta: non si è delle cattive mamme per questo, si è solo delle mamme in difficoltà che hanno ancor più bisogno di sostegno e appoggio.
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Dalla depressione post-partum si può guarire per questo è fondamentale quanto prima imparare a riconoscerla per affrontarla nel modo corretto, con il supporto pratico ed emotivo di tutta la famiglia.
Articolo originale pubblicato il 4 febbraio 2020
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