La nascita di un bambino porta con sé cambiamenti fisici e psicologici che hanno un impatto più o meno forte a seconda dei casi: fino all’80% delle donne dopo aver partorito soffre ad esempio di quello che viene chiamato “baby blues”, una leggera tristezza, senza nome e senza motivo apparente, dovuta agli sbalzi ormonali, alla privazione di sonno e, in generale, ai molti cambiamenti in atto.
Tale tristezza compare subito dopo o alcuni giorni dopo il parto e scompare da sola entro un paio di settimane. Quando invece la malinconia non solo perdura ma è particolarmente intensa può trattarsi di una vera e propria patologia, chiamata depressione post partum.

Depressione post partum: la storia di una mamma

Ne soffre circa il 10-15% delle neomamme, ma viene diagnosticata e curata solo nella metà dei casi. Un articolo pubblicato su The Health Site riporta la testimonianza di una donna che ne ha sofferto, Debjani Arora, e che prova a dare alcune indicazioni utili per chi sta attraversando a sua volta un periodo tanto complesso.

Tutti parlano della gravidanza, ma nessuno dice mai cosa succede durante il postpartum. Ci sono due ragioni, a quanto ho capito: una mancanza di consapevolezza e una diffusa ignoranza. La maggior parte delle persone considera la nascita come la fase più bella e rifiuta di credere che una madre possa sentirsi giù o turbata dopo aver messo al mondo un figlio. Invece entrambe, il parto e la gravidanza, possono avere un effetto negativo su di lei, e questa è la ragione per cui la depressione postpartum colpisce le donne. Posso dirlo perché io stessa ho dovuto combatterla e non è stato affatto facile.

Le 7 cose da sapere sulla depressione post-partum

Arora elenca quindi in sette punti le cose che le donne (e non solo le donne ma anche chi sta loro vicino) dovrebbero sapere riguardo la depressione post partum (abbreviata come dpp):

  1. Le neomamme non realizzano che stanno soffrendo di depressione post partum.
    La donna si sente confusa, non riuscire a godersi la maternità è una sensazione devastante. Perciò quando la depressione post-partum colpisce non riesce a esprimere i suoi sentimenti e il baby blues scivola lentamente nella depressione, si sente giù, triste, vuota, colpevole, incapace di dormire o riposare, ha paura di fare del male a se stessa o al bambino.
  2. Spesso hanno bisogno di aiuto ma non sanno a chi chiederlo.
    Nella maggior parte dei casi se parli dei sintomi a un medico o anche a un ginecologo il consiglio che ti danno è di riposarti, oppure ti rassicurano del fatto che “questa fase passerà”. Ma io so per la mia esperienza che avere a che fare con questa condizione non è facile. Non molte persone ti diranno di sentire il parere di un terapista o di uno psicologo per identificare questa condizione. E questa è la parte più spaventosa: anche se la mamma sa che qualcosa non va non sa a chi chiedere aiuto.
  3. Se non viene curata, la dpp può durare per mesi o anche anni.
    Molte persone pensano che la depressione post partum se ne vada da sola, ma non è così. Alcune mamme vivono in questa condizione per anni e soffrono in silenzio, con conseguenze per la loro vita personale e sociale.
  4. La depressione incide sul rapporto tra la mamma e il bambino.
    Non tutte le mamme che soffrono di dpp hanno problemi a stabilire un legame con il loro bambino e a prendersi cura di lui, ma le donne che soffrono di depressione grave hanno più difficoltà a prendersi cura del neonato: motivo in più, ricorda Arora, per prestare attenzione ai segnali e intervenire in aiuto della neomamma che mostri difficoltà.
  5. Gli sbalzi di umore sono solo una parte della depressione post partum.
    Un altro segnale è il cambiamento dell’umore: gli sbalzi umorali sono comuni, ma non sono l’unico segnale di depressione. La dpp si manifesta infatti con molte sfumature, e i cambiamenti di umore sono solo una parte della difficoltà a cui la mamma va incontro.
  6. Non si tratta solo di cambiamenti ormonali.
    La depressione post partum non è causata solo dagli squilibri ormonali. Il crollo di estrogeni e progesterone innesca le reazioni chimiche nel cervello che portano a provare ansia, a sbalzi di umore e altri sintomi, che unito a mancanza di sonno, convalescenza post partum (in seguito a parti cesarei o episiotomia, ad esempio), fatica e impegno costante nella cura del neonato, rende il tutto ancora più difficile.
  7. La depressione post partum è curabile.
    La buona notizia riguardo la dpp è che si può curare. Soprattutto con una terapia e a volte anche delle medicine. Ma si può curare. Sia i farmaci che la terapia psicologica sono suggeriti dagli esperti che possono diagnosticare tale condizione nel modo corretto.

Sono diversi i consigli rivolti alle donne che riconoscono i sintomi della depressione post partum, come ricorda il Ministero della Salute. Fondamentale punto di partenza è riuscire a riconoscere che qualcosa “non va”:

Per guarire dalla depressione post partum bisogna riconoscerla e affrontarla nel modo giusto. Il problema non si risolve da solo ignorandolo o nascondendolo. Al contrario, una depressione a lungo trascurata è causa di grande sofferenza sia per la donna che la vive, sia per il suo bambino che non riceve le cure e l’affetto di cui ha bisogno per crescere sano e felice. Dalla serenità della madre dipende quella del proprio piccolo e viceversa.

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