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Molto più di una "semplice" stanchezza; scopriamo come si manifesta l'astenia post parto, come gestirla e quando preoccuparsi.
Secondo una nuova ricerca avere pensieri indesiderati sul proprio bambino è del tutto normale e molto comune, soprattutto durante la delicata fase del post partum.
Nel post partum è normale avere pensieri negativi sul proprio bambino: questo è ciò che afferma un nuovo studio della British Columbia University. I ricercatori hanno visto come molte neo mamme nel post partum sperimentano pensieri indesiderati e invadenti sul danneggiare intenzionalmente i loro bambini. Ma dai risultati non sembrano aumentare le probabilità che possano effettivamente fare del male al loro figlio.
I ricercatori hanno osservato che questi pensieri intrusivi sono normali, soprattutto nel post partum, anche se spiacevoli e probabilmente angoscianti. In assenza di ulteriori fattori di rischio, quindi, non rappresentano un pericolo per la sicurezza dei bambini.
Questa ricerca è il primo studio su larga scala a indagare la relazione tra il disturbo ossessivo compulsivo (DOC) post partum e l’aggressività materna nei confronti del bambino.
Su 763 partecipanti, un totale di 388 ha fornito dati attraverso questionari e interviste al fine di valutare: pensieri indesiderati e intrusivi, disturbo ossessivo compulsivo e aggressività materna nei confronti del bambino. Tra 151 donne, solo quattro hanno riferito di essersi comportate in modo aggressivo nei confronti del loro bimbo, con una prevalenza stimata del 2,6% rispetto al 3,1% delle donne che non hanno segnalato questi pensieri.
Quindi, anche se questi pensieri negativi non sembrano essere associati a un aumento del rischio di danneggiare il proprio piccolo, ci sono prove che tra le donne vulnerabili, tutto ciò può portare allo sviluppo del disturbo ossessivo compulsivo.
Tale disturbo è una condizione legata all’ansia caratterizzata dal ripetersi di pensieri indesiderati, invadenti e angoscianti. Se non trattata, può interferire con la genitorialità, le relazioni e la vita quotidiana.
Riconoscere la distinzione tra pensieri che sono perfettamente normali, quelli che potrebbero indicare la necessità di un trattamento e quelli che potrebbero segnalare una minaccia per il bambino stesso è fondamentale per riuscire a incoraggiare una migliore comunicazione con le neo mamme in un momento difficile, come quello del post partum.
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