L’esperienza del parto, superati i pregiudizi romanzati per i quali tutto è bello, facile e normale, può rivelarsi per molte donne particolarmente faticosa. Un affaticamento da non confondere con la stanchezza da intendersi come calo di energia, ma una condizione molto più profonda e seria con potenziali conseguenze gravi e significative.

Ecco perché è importante parlare di astenia post parto andando innanzitutto a definire il fenomeno e chiarendo alcuni elementi chiave per poi individuare gli aspetti critici da monitorare e gli accorgimenti utili da adottare.

Cosa si intende per astenia post parto?

Come anticipato l’astenia post parto non è una condizione di semplice stanchezza. L’astenia, come indicato in questo studio, può essere definita come una condizione di debolezza generalizzata che solitamente comporta affaticamento fisico e mentale. L’affaticamento postpartum, come evidenziato in uno studio pubblicato su PubMed, va distinto dalla stanchezza. Questa è una risposta adattativa comune dell’organismo dopo gli sforzi del parto; l’astenia è invece una malattia medica o psichiatrica che necessita di una consapevolezza e un approccio completamente diversi.

Se la stanchezza, infatti, può essere superata con un po’ di riposo, l’astenia post parto è una condizione più complessa e seria che può sfociare anche in condizioni gravi, come la depressione post partum.

Astenia post parto: come si manifesta?

Sintomi-astenia-post-parto
Fonte iStock

Il Medicover Hospital individua una serie di sintomi e segnali, sia fisici che mentali e umorali, che possono essere associati all’astenia post parto. È doveroso fin da subito precisare come si tratti di sintomi comuni anche ad altre condizioni, ma che il travaglio, il parto e l’inizio della nuova vita da genitore possono esasperare. Si tratta di sintomi che variano tra loro anche d’intensità e che ogni donna può vivere in modo differente.

Anche per questo è spesso difficile definire immediatamente la condizione di astenia correndo il rischio di sottovalutarla. Altre volte la gravidanza, il parto e il ritorno a casa dopo la nascita del bambino possono far emergere o esplodere condizioni e difficoltà pregresse (che magari prima erano silenti, innocue o non particolarmente problematiche) tali da portare all’astenia.

Tra i principali sintomi dell’astenia post parto rientrano:

  • sentirsi sopraffatti da ciò che accade intorno a sé;
  • stressata a prendersi cura del bambino e di sé stessa;
  • sbalzi d’umore;
  • profonda stanchezza;
  • infelicità;
  • pianti frequenti;
  • ansia e irritabilità;
  • sensi di colpa;
  • cambiamenti di peso improvvisi e repentini;
  • perdita d’interesse;
  • difficoltà di concentrazione;
  • perdita d’appetito;
  • difficoltà a dormire.

Vanno inoltre considerate le condizioni personali, sociali, relazionali e professionali di ogni donna, così come il tipo di impatto che la gravidanza ha avuto sulla sua persona. Ci sono donne che vivono serenamente il tutto, mentre altre sono aggravate da una complicanza o una preoccupazione grave, tale da rendere la gestazione particolarmente difficile.

Anche il ritorno a casa con i nuovi equilibri da trovare e definire, il rapporto con il partner che può subire cambiamenti e tutte le novità legate alla sfera sociale e personale, così come quelli della sfera professionale, costituiscono un elemento capace di aumentare o diminuire il numero e la gravità dei sintomi.

Quando è motivo di preoccupazione?

Per molti aspetti la perdita di energia e l’astenia post parto possono essere “normali” o, meglio, una fase del puerperio con cui convivere. Questo non significa che per avere un figlio bisogna per forza stare male dopo il parto; questo stato di malessere e debolezza psicofisica non è prevedibile e spesso è una realtà esplosiva e improvvisa che dipende da tanti, troppi, fattori, alcuni anche estemporanei.

Il parto in sé sicuramente incide profondamente sulla personalità di una donna, sia dal punto di vista fisico (dolore, cambiamenti ormonali, modificazioni anatomiche, eccetera) che psicologico (timori per la salute del bambino, accudimento, cambiamenti personali e sociali, eccetera), ma non per tutte le neomamme il periodo successivo alla nascita del bambino è così stressante e faticoso.

Le donne che vivono l’esperienza dell’astenia post parto non sono meno forti, sbagliate o più incapaci delle altre. La debolezza non è una colpa né una condanna. Per questo la soglia di preoccupazione su questa condizione dipende molto dalla singola situazione. Il diritto alla serenità e al benessere psicofisico vale sempre, anche nel periodo del puerperio, e se i sintomi dell’astenia post parto lo intaccano è bene porvi rimedio affrontando con la competenza che merita questa situazione.

Lo stato di esaurimento e burnout cui si può andare incontro può durare poche settimane o protrarsi per mesi. Il passare del tempo è associato al rischio di cronicizzare tante situazioni, anche lievi, che poi sarà sempre più difficile affrontare e superare. È quindi utile non sottovalutare mai qualsiasi segnale negativo, soprattutto se nuovo e con il quale si fa fatica a convivere.

5 consigli per recuperare le energie dopo il parto

1. Chiedere aiuto

L’astenia post parto non è una condizione da sottovalutare e sono tanti i pericoli per la propria salute, sia essa fisica che mentale. Chiedere aiuto non è mai segno di debolezza e il supporto di cui si può avere bisogno può essere quello del partner, del gruppo di amici, così come di un professionista. Cercare strade e soluzioni per affrontare una fase difficile è indispensabile per ritrovare la serenità, sia per sé stesse che per il proprio bambino e per l’intero nucleo familiare.

2. Il tempo per sé

La gravidanza e il parto spostano gli equilibri e le priorità per cui, anche culturalmente, le donne sono portate a pensare che il bambino “viene prima di tutto”. Se è evidente che il piccolo non possa badare da solo alle proprie necessità è altrettanto vero che i bisogni della madre non sono meno importanti. All’inizio può risultare difficile, ma prima si comincia a ritagliarsi del tempo per sé meglio è. Non è un torto che si fa al bambino né egoismo o l’incapacità di essere una buona madre: qualunque sia il tipo di attività svolta per rilassarsi (uscire, guardare una serie TV, parlare con qualcuno, eccetera) è indispensabile non rinunciarvi e investire su questo tipo di impegno.

3. Mangiare bene per stare meglio

Può sembrare un consiglio banale, ma in realtà è uno dei più preziosi: seguire una dieta equilibrata aiuta a stare meglio non solo con il corpo, ma anche con l’umore e la concentrazione. Puntare sull’alimentazione è utile perché essa è un’attività fondamentale per l’organismo, un impegno regolare durante il giorno e una possibilità di svago anche sociale. Inoltre consente di togliersi qualche sfizio e di gustare cose buone, vivendo così momenti piacevoli utili a contrastare il periodo di stanchezza.

4. L’importanza dell’esercizio fisico

Se si è stanchi non si ha voglia di fare nulla, ma riuscire a riprendere o a iniziare un po’ di sano movimento fisico (che può andare dalla semplice passeggiata a un programma di allenamento dedicato) è assolutamente benefico. Anche in questo caso lo è sia dal punto di vista fisico per recuperare dallo stress del parto che mentale, permettendo di scaricare le tensioni e ottenere vigore, serenità e benessere.

5. Curare l’igiene del sonno

Si sa che con l’arrivo di un bambino uno degli ambiti che si altera più facilmente è quello legato al riposo e al il ciclo del sonno, le poppate, i
cambi frequenti e i cambi di routine possono affaticare ulteriormente una mamma, per questo è fondamentale che si riescano a trovare
momenti per rilassarsi. Quando il bambino dorme è importante approfittare per stendersi un po’, meditare, rilassarsi ad occhi chiusi e
quando possibile anche fare dei riposini ristoratori. Per recuperare ore di sonno sono preziose la complicità partner e l’aiuto di persone
vicine, dormire di più garantisce maggiore energia e lucidità, necessarie per ritrovare più rapidamente un buon equilibrio psicofisico.

6. Costruire un equilibrio

Questo è probabilmente il consiglio più difficile e il più frainteso per recuperare le energie dopo il parto. Non bisogna ritrovare l’equilibrio precedente, ma costruirne uno nuovo. L’arrivo di un bambino è inevitabilmente un evento rivoluzionario che stravolge (anche in maniera profonda e sconvolgente) le abitudini, le consapevolezze, i ritmi e le priorità. Con tutto questo insieme di cambiamenti bisogna farci i conti non ignorandoli o pensando di doverli contrastare, ma inserendoli in un nuovo stile di vita.

Altre donne e altre famiglie avranno ritmi ed equilibri differenti; l’obiettivo non è replicare quei modelli, ma costruire il proprio nel quale ciascuno (madre, bambino e partner) abbiano ciò di cui hanno bisogno con la maggiore armonia e serenità possibile.

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