Secondo uno studio psichiatrico effettuato da un team di ricercatori dell’Harvard T.H. Chan School of Public Health, le donne in gravidanza e dopo il parto hanno riportato maggiori livelli di depressione post-partum dovuti allo stress post-traumatico da pandemia Covid-19.

Attraverso un sondaggio mondiale che ha visto la partecipazione di 64 paesi, si è arrivati alla conclusione che livelli così alti di disagio mentale possono portare implicazioni importanti non solo per le donne durante il corso della gestazione e il post parto ma anche per la salute e lo sviluppo del feto e, conseguentemente, del bambino.

Depressione post-partum e lo stress post-traumatico da pandemia, lo studio

L’impatto (negativo) del Covid sulla gravidanza è materia di studio per molti ricercatori da quando il virus ha iniziato a diffondersi. Sono molte di più le donne che soffrono di depressione prenatale e il fattore principale cha generato questo incremento è da ricercare nello stress causato dalla pandemia. Lo studio in questione, pubblicato online sulla rivista PLOS ONE, ha analizzato proprio i livelli depressivi delle donne in stato interessante e dopo il parto riferendo dei livelli di ansia e stress maggiori.

In merito ai risultati ottenuti, l’autore senior dello studio Karestan Koenen, Prof.ssa di epidemiologia psichiatrica presso la Harvard Chan School, ha dichiarato:

Ci aspettavamo di vedere un aumento della percentuale di donne in gravidanza e dopo il parto che denunciano problemi di salute mentale, poiché è probabile che siano preoccupate o abbiano domande sulla salute e lo sviluppo dei loro bambini, oltre alla salute propria o della loro famiglia.

Ma il numero di donne che presentavano sintomi decisamente elevati era molto più grande di quello che era stato precedentemente pubblicato durante la pandemia.

Lo studio è stato avviato, così come spiegato dall’autore e il team di ricerca, per far chiarezza sui potenziali effetti collaterali che una depressione post-partum possa apportare al benessere mentale della mamma ma anche sui risultati infantili, sul legame madre-bambino e sulla salute dei bambini nel corso del tempo.

Per valutare la salute mentale della donna durante la gravidanza e nel post parto durante la pandemia, gli studiosi hanno condotto un’indagine trasversale online e anonima su un campione di donne in 64 paesi in tutto il mondo tra la fine di maggio e la metà di giugno dello scorso anno (2020). Questo studio, disponibile in ben 12 lingue differenti, è stato successivamente ospitato sulla piattaforma Pregistry per gli studi Covid-19.

I livelli di sofferenza psichiatrica delle donne in gravidanza e dopo il parto durante la pandemia

Il campione di donne analizzato ammontava a 6.894 partecipanti. Dai dati percentuali riferiti allo screening psicologico delle mamme, così come evidenzia la ricerca:

  • il 31% ha ottenuto punteggi pari o superiori ai valori limite per livelli elevati di ansia e/o depressione ;
  • il 53% di solitudine;
  • il 43% ha presentato un livello di stress post-traumatico in relazione a Covid-19 (nonostante il fatto che solo 117 donne (2%) fossero state affette da Covid-19 e 510 donne (7%) fossero state in contatto con qualcuno che avesse il Covid-19.

I risultati suggeriscono che questi livelli di sofferenza psichiatrica sono molto più alti rispetto ai dati pubblicati in precedenza sulla stessa problematica in riferimento alla popolazione generale durante la pandemia e tra le donne in gravidanza e dopo il parto prima della pandemia.

Tra i fattori di stress accusati dalle donne, emergono:

  • le preoccupazioni in riferimento alla custodia dei bambini;
  • le preoccupazioni economiche;
  • la ricerca elevata di informazioni sulla pandemia attraverso social media e passaparola.

Inoltre, la maggioranza delle mamme sottoposta al sondaggio ha espresso il proprio impegno in comportamenti di prevenzione Covid-19:

  • 93,3% pratica l’igiene delle mani;
  • 84,5% indossa la mascherina protettiva.

È da specificare, però, che tali comportamenti non sono associati a sintomi depressivi o di ansia.

La Prof.ssa Archana Basu, autrice dello studio e ricercatrice del Dipartimento di Epidemiologia, ha affermato:

Oltre allo screening e al monitoraggio dei sintomi di salute mentale, dovrebbero essere affrontati fattori potenzialmente modificabili come la ricerca eccessiva di informazioni e le preoccupazioni delle donne sull’accesso alle cure mediche e il benessere dei loro figli, e lo sviluppo di strategie per affrontare la solitudine, come i gruppi di supporto online parte degli sforzi di intervento per le donne che hanno appena partorito.

Ciò che bisognerebbe fare è affrontare attivamente, tramite campagne di salute pubblica e sistemi di assistenza medica, l’impatto dei fattori di stress legati al Covid-19 sulla salute mentale nelle donne in gravidanza e post parto.

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