“Il fumo uccide”. Questo slogan (insieme ad altri) campeggia dal 2003 (data di entrata in vigore del relativo Decreto Legislativo su tutti i pacchetti di sigarette, proprio come ammonimento dei danni che il fumo provoca per la salute. Eppure nonostante tale avvertimento e le numerose campagne che nel corso degli ultimi anni sono state condotte in questa direzione, il problema è ancora diffuso. Tanto che in molti casi fumare in gravidanza non è considerato un problema o non lo è al punto di smettere di farlo quando si rimane incinta.

In realtà il fumo di sigaretta riduce anche la fertilità, ma è durante tutto il corso della gravidanza che mostra tutti i suoi effetti negativi. Il fumo di sigaretta è la seconda causa di morte e la principale tra quelle evitabili ed è un fenomeno sul quale conviene mantenere sempre alta l’attenzione, specialmente comprendendo i rischi per lo sviluppo del feto.

Un fenomeno, quindi, drammaticamente serio del quale abbiamo parlato con il Dottor Luca Zurzolospecialista in ginecologia e ostetricia, che ci ha esposto tutte le conseguenze negative del fumare in gravidanza.

Fumare in gravidanza: perché fa sempre male?

Le sigarette fanno male sempre e in gravidanza lo fanno anche di più perché colpiscono non solo l’organismo materno, ma anche quello del bambino che, oltretutto, è più fragile e in via di sviluppo. Come ci ha spiegato il dottor Zurzolo:

Fumare è assolutamente nocivo nei confronti del feto, ma ancora oggi abbiamo tantissime mamme che fumano durante la gravidanza e durante l’allattamento, a volte anche più di un pacchetto al giorno.

Nelle sigarette, infatti, oltre al tabacco, sono presenti più di quattromila sostanze chimiche tra le quali il catrame e la nicotina sono tra le più pericolose. Questo perché tali sostanze, colpendo le vie respiratorie, i polmoni, il sistema nervoso e quello cardiovascolare, li danneggiano in maniera seria.

Fumo in gravidanza: i rischi per il bambino

Dottor Zurzolo, che effetti ha sul bambino il fumare in gravidanza?

Il fumo ha un effetto vasocostringente e ipertensivante, quindi che provoca il restringimento dei vasi sanguigni e un aumento della pressione del sangue. Oltre al fatto che il fumo fa male di per sé, in gravidanza ha un effetto nocivo sulla placenta. Questo perché la placenta è un filtro composto da una serie di connessioni vascolari con l’utero e da cui arriva tutto il nutrimento che, attraverso il cordone ombelicale, poi raggiunge il feto. Andare a stringere le connessioni placentari significa sottoalimentare il feto e compromettere il meccanismo di filtraggio placentare.

Quali conseguenze ci sono?

Questo comporta che si andrà a dare un nutrimento minore e di scarsa qualità al bambino. Tutto questo si riflette automaticamente in un più basso peso alla nascita e, inoltre, in marcate difficoltà di adattamento alla nascita dei bambini con il rischio che debbano essere intubati, di dover trascorrere dei giorni in terapia intensiva neonatale e che, durante lo sviluppo e la crescita, abbiano un rischio maggiore di sviluppare allergie o asma bronchiale. Quindi non soltanto un danno immediato, ma anche un danno a lungo termine sulla salute fetale.

Ci sono dei rischi anche per la salute della donna?

L’aumento di eventi cardiovascolari legati all’utilizzo del fumo, sia in generale sia in gravidanza, favoriscono l’aumento di casi di distacco di placenta e di casi di parto pretermine. Sono tutte controindicazioni assolute per quel che riguarda l’utilizzo di fumo di sigaretta in gravidanza.

Fumare in gravidanza, lo abbiamo visto, fa sempre male; ma c’è un numero di sigarette che è meno pericoloso?

Esistono degli studi che sono stati fatti sulla quantità di sigarette assunte affinché questi effetti siano concretamente visibili sull’organismo ed è stato dimostrato che un consumo inferiore alle cinque sigarette al giorno non aumenta in maniera significativa i rischi. Quindi fumare più di cinque sigarette è assolutamente sconsigliato, ma nei casi in cui la mamma non riesce proprio a smettere, mantenersi sotto le cinque sigarette non è certamente una cosa positiva, ma è meno grave che superare questa soglia.

Non si tratta, quindi, di sostenere che si possano tranquillamente fumare cinque o meno sigarette al giorno, in quanto anche una singola sigaretta può essere estremamente pericolosa.

Il feto è strettamente connesso con la mamma, quindi come non ci sogneremmo mai di andare vicino alla culla del neonato e soffiargli in faccia del fumo di sigaretta, così dobbiamo pensare che succede quando la mamma aspira una boccata di fumo mentre il bambino è ancora nella sua pancia. Fumare una sigaretta in gravidanza è uguale, se non peggio, a fumare una sigaretta dentro la culletta del bambino.

Il fumo passivo in gravidanza

Dottor Zurzolo, ci sono invece delle differenze per quel che riguarda la sigaretta elettronica?

Lo stesso discorso vale anche per la sigaretta elettronica per la quale non esistono attualmente degli studi che ne possano convalidare la sicurezza e quei pochi dati che abbiamo ci stanno iniziando a far capire che fa comunque male. Più o meno non è possibile dirlo, ma fa male.

Cosa dire, invece, per il fumo passivo?

Il fumo passivo è sicuramente meno nocivo del fumo diretto, ma deve essere comunque evitato in gravidanza.

Con la fine della gravidanza è possibile tornare a fumare o, con l’allattamento al seno, si espone comunque il proprio bambino a dei rischi per la sua salute?

Chiaramente gli effetti del fumo durante l’allattamento sicuramente non sono benefici, ma non sono drammatici come quelli in gravidanza.

Consigli per smettere di fumare in gravidanza

Cosa possiamo consigliare a quelle donne che fumano e che vorrebbero smettere di fumare per iniziare o proseguire serenamente la propria gravidanza?

Esistono testi e moltissime applicazioni che sono utili per iniziare a tentare di smettere, cercare di avere un pensiero positivo e proiettato verso la gravidanza e verso il bambino cercando di comprendere che il bambino già c’è e che quindi è bene avere lo stesso atteggiamento che magari abbiamo quando c’è un bambino nelle vicinanze, quindi di non fumare assolutamente. Comunque il cambiamento deve partire sempre dalla testa della gestante, non è possibile inculcarglielo solo per un divieto e capire che il fumo di sigaretta è estremamente nocivo e che deve essere limitato se non addirittura evitato.

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