
Nuovi studi evidenziano una correlazione tra l'uso di nicotina e paracetamolo in gravidanza e la pubertà precoce dei figli.
Uno studio recente ha scoperto che il fumo materno ha un impatto negativo sulle gravidanze successive con una maggiore possibilità di parto SGA.
Il fumo in gravidanza comporta dei danni irreparabili alla salute umana, e il fumo materno accentua ancor di più i danni durante la gravidanza non solo al bambino ma crea un legame nel tempo che va a incidere anche nelle successive gravidanze con possibilità di parto SGA.
Uno studio sviluppato da un team di ricercatori dell’Università di Southampton ha messo in luce che il legame tra il fumo all’inizio della gravidanza e l’avere un bambino più piccolo può estendersi anche alle gravidanze future.
Pubblicata sulla rivista scientifica PLOS One, la ricerca sviluppata dall’Università di Southampton in collaborazione con l’University Hospital Southampton Foundation Trust ha indagato sulla relazione biologica tra il fumo durante la gravidanza e il peso alla nascita del bambino.
Fino a oggi non era stato ancora analizzato l’impatto che il fumo materno ha sulle gravidanze successive. Mentre, in questo nuovo studio, i ricercatori hanno scoperto che per le donne che non fumavano all’inizio di entrambe le gravidanze, non vi era alcun rischio aggiuntivo di partorire un neonato sottopeso nella seconda gravidanza rispetto a quelle donne che, invece, avevano fumato durante la loro prima gravidanza e che nella seconda gravidanza avevano dato alla luce un bebè sottopeso.
Il team di ricerca ha analizzato i dati di oltre 17mila madri incinte tra il 2003 e il 2018. Dal campione, per esempio, gli scienziati hanno osservato l’andamento della gravidanza di una madre che fumava più di 10 sigarette al giorno da inizio gravidanza. Nelle sue due gravidanze avute, la donna è risultata avere maggiori probabilità di parto SGA (dall’inglese Small for Gestational Age) ovvero quando il neonato presenta un peso e/o una lunghezza alla nascita inferiore al peso normale.
Nuovi studi evidenziano una correlazione tra l'uso di nicotina e paracetamolo in gravidanza e la pubertà precoce dei figli.
I risultati della ricerca condotta hanno mostrato che le donne fumatrici durante la loro prima gravidanza avevano maggiori probabilità di avere un bambino nato più piccolo del previsto nella loro seconda gravidanza rispetto alle non fumatrici.
La Dott.ssa Nisreen Alwan, Prof.ssa presso l’Università di Southampton e autrice dello studio, ha dichiarato:
È importante incoraggiare le donne a smettere di fumare prima della gravidanza e a non riprendere a fumare dopo la nascita del bambino. Risorse a sostegno delle madri per smettere e mantenere la cessazione del fumo sono necessari.
Mentre, la Dott.ssa Elizabeth Taylor, prima autrice dello studio, ha detto:
Le donne che fumano tra una gravidanza e l’altra possono ridurre il rischio di avere un bambino SGA smettendo di fumare prima dell’inizio della gravidanza successiva.
Il periodo tra le gravidanze è quando la maggior parte delle madri ha stretti contatti con professionisti della salute e dell’assistenza e potrebbe aver bisogno di supporto per smettere di fumare.
Questa ricerca e i risultati ottenuti hanno come obiettivo quello di fornire, attraverso un migliore supporto sanitario, la spinta alle mamme prima e tra le gravidanze future di smettere di fumare per il benessere della donna e del bambino.
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