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Fare attività fisica è sempre sano; farlo dopo il parto ancora di più, ma con una serie di attenzioni. L'uso del passeggino può rivelarsi un prezioso alleato. Scopriamo come con l'aiuto dell'esperta in tecniche di educazione alla pratica motoria.
Unire l’utile (migliorare la forma fisica) al dilettevole (portare il bambino a fare una passeggiata) è una delle caratteristiche della ginnastica con il passeggino, che però deve essere valutata con attenzione per evitare che i rischi (inevitabili) cui ci si espone siano maggiori dei benefici cui si anela.
L’esperienza del parto determina profondi cambiamenti fisici e spesso per accelerare il ritorno alla normalità si invitano le neomamme a praticare della ginnastica post parto, capace di aiutare a recuperare la forma fisica, contrastare la sedentarietà, migliorare l’umore e contribuire ad avere un benessere generale tale da scongiurare anche tutti i rischi legati alla depressione post-partum.
La ginnastica col passeggino rientra tra quelle utili a questo scopo? Lo abbiamo chiesto alla Dottoressa Martina Simon, esperta delle metodologie e delle tecniche di educazione alla pratica motoria, con la quale abbiamo approfondito l’argomento scoprendo i benefici di questo tipo di attività e gli aspetti cui fare attenzione.
Dottoressa Simon, quant’è importante per le donne fare attività fisica dopo il parto?
L’attività fisica in questo periodo direi che è essenziale. È importante che l’attività fisica che si svolge sia specifica, quindi tale da aiutare la donna a recuperare il benessere fisico precedente l’inizio della gravidanza.
È utile sia per le donne che praticavano già attività fisica che per quelle che non avevano questa abitudine?
Assolutamente sì. Ed è bene praticare attività fisica per un periodo che arrivi, indicativamente, fino all’anno del bambino.
Tutte le donne dopo il parto posso tornare all’attività fisica?
Per ricominciare con l’attività fisica dopo il parto, che sia cesareo o naturale, è sempre necessario l’ok del ginecologo. Le linee guida scientifiche indicano che si può riprendere l’attività fisica dopo 40 giorni da un parto naturale e dopo 60 dopo un parto cesareo.
Qual è questa attività fisica specifica?
È quella che serve per lavorare su quelle parti del corpo che durante la gravidanza hanno subito delle trasformazioni e che quindi hanno bisogno di essere supportate per recuperare lo condizione iniziale; ovvero la diastasi addominale e il pavimento pelvico.
Entrando nello specifico della cosiddetta “ginnastica col passeggino”, invece, intendiamo un vero e proprio allenamento con la carrozzina capace di produrre benefici fisici o è solamente un modo di dire?
Sì, la ginnastica con il passeggino può essere assolutamente benefica in quanto esiste proprio una tipologia di attività fisica denominata in questo modo.
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Quali sono gli esercizi che si possono praticare con il passeggino?
Possono essere eseguiti tutti gli esercizi di tonificazione degli arti inferiori a partire dallo squat passando per gli affondi, sia frontali che laterali. Sono consigliate le camminate a ritmo veloce e dopo un certo periodo di allenamento, prima bisogna rinforzare il pavimento pelvico, si può iniziare a provare a inserire la corsa nel proprio allenamento. Si possono fare anche tutti gli esercizi di stretching e allungamento con la posizione eretta, quindi delle gambe e della schiena, e anche esercizi di potenziamento degli arti superiori.
Riassumendo possiamo indicare lo squat, gli affondi frontali, gli affronti laterali, la camminata veloce e gli allungamenti con i principali esercizi praticabili con il passeggino.
Quali sono i benefici della ginnastica col passeggino e, in relazione a quanto appena detto, quanto contribuisce a lavorare sulla diastasi addominale e sul pavimento pelvico?
L’attività della ginnastica col passeggino è molto utile a livello cardiovascolare perché con il passeggino, come riscaldamento, si vanno a fare delle camminate, delle marce rapide in modo da riattivare la circolazione e il sistema di linfodrenaggio che durante la gravidanza è stato stressato per supportare la crescita dell’utero. Altri benefici dell’attività con il passeggino sono quelli della tonificazione perché si possono fare tutte quelle attività di tonificazione muscolare degli arti superiori e inferiori. È possibile anche fare attività di allungamento e stretching.
Per le attività di focus sulla diastasi addominale e sul pavimento pelvico è invece più difficile ottenere benefici dalla ginnastica con il passeggino in quanto per farlo avremmo bisogno di un tappetino e di mettersi in posizione seduta o supina.
La ginnastica col passeggino è quindi una parte importante per recuperare il benessere, ma non può essere l’unica attività da percorrere per ottenerlo, specialmente perché non è la più indicata per il pavimento pelvico e la diastasi addominale.
Inoltre, come ci tiene a precisare la dottoressa Simon, la ginnastica col passeggino è limitata, in quanto “è una ginnastica che solitamente può essere svolta nei periodi più caldi, dalla primavera all’autunno, perché è un’attività fisica da svolgere all’aperto” e che necessita di condizioni climatiche e ambientali tali da consentire un movimento stabile e sicuro.
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Dottoressa Simon, a cosa prestare attenzione quando ci si accinge a praticare un’attività di questo tipo?
Durante queste attività, specialmente nel periodo del post parto, è sempre bene farsi seguire da un esperto. Questo perché c’è sempre la possibilità che lo stesso esercizio una donna riesca a farlo tranquillamente, mentre un’altra donna, che magari ha avuto un parto più problematico, ha difficoltà e bisogna trovare un esercizio alternativo. È fondamentale evitare di fare attività fisica autonomamente senza il supporto e la guida di un esperto. Tutti gli esercizi vanno inseriti in maniera graduale per consentire al nostro corpo di riabituarsi a fare determinati esercizi.
Ci sono quindi dei limiti di cui tenere conto?
Molto dipende anche dal parto che ogni donna ha avuto. Il parto naturale si può dividere in mille ramificazioni diverse e se, per esempio, ci sono state delle lacerazioni importanti, anche dopo i quaranta giorni bisognerà comunque prestare attenzione a quali esercizi fare. Lo squat, tanto per dirne uno, non potrà essere svolto da subito in quanto è un esercizio che va a sollecitare la parte dove c’è stata la lacerazione.
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