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Quasi 9 ginecologi italiani su 10 (l’85%) si dice contrario all’obbligatorietà del test di gravidanza che, secondo il Consiglio Superiore di Sanità, in Italia tutte le donne dovrebbero effettuare prima di assumere “EllaOne“, il nuovo farmaco contraccettivo d’emergenza che può essere assunto fino a 5 giorni dopo il rapporto sessuale a rischio, per escludere una eventuale gravidanza in atto.
È quanto emerge dalla prima indagine sul tema svolta da Datanalysis per conto dell’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna, O.N.Da, su oltre 300 ginecologi italiani di Asl e ospedali.
I ginecologi, considerando EllaOne un contraccettivo di emergenza compatibile con la legge 194 e come tale da non considerarsi farmaco abortivo, spiegano che il test che escluda una gravidanza non può ritenersi obbligatorio per tutte le donne che richiedano la contraccezione d’emergenza, ma solo per coloro le quali una valutazione clinica lo rendesse necessario.
La restrizione imposta, secondo quanto dichiara il 50% dei medici intervistati, non sarebbe comunque in grado di escludere una gravidanza, specie se molto precoce.
Articolo originale pubblicato il 7 luglio 2011
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