Nome affettivo e augurale, Letizia continua il latino Laetitia, letteralmente “gioia”, “felicità”, “allegria”, che arriva dall’aggettivo laetum, “lieto”; dalla stessa radice viene in alcuni casi fatto derivare il nome Leto, e ha significato analogo ai nomi Eufrasia, Gioia e Felicita.

Era portato, nella mitologia romana, da Letizia, dea dell’abbondanza, della fertilità e della gioia, mentre in Inghilterra cominciò ad essere usato in epoca medievale, nel XII secolo, perlopiù nella forma vernacolare Lettice; nel XVIII secolo venne ripreso nella forma Letitia.

In Italia la sua diffusione è dovuta, almeno in parte, al fatto di essere stato portato dalla madre di Napoleone, Letizia Ramolino, il cui nome Carducci commentò con le parole: «Bel nome italico, che ormai sventura suona nei secoli». La sua ripresa sul finire del Novecento è stata aiutata da “Donna Letizia”, uno pseudonimo con cui Colette Rosselli teneva una serie di rubriche di galateo su alcuni settimanali.

È un nome piuttosto popolare nel nostro Paese, anche se negli ultimi anni risulta essere un po’ in calo: nel 2020 è stato attribuito a 388 neonate.

L’onomastico si festeggia, a seconda delle fonti, il 13 marzo, il 9 luglio o il 21 ottobre, in memoria di santa Letizia, santa dall’esistenza piuttosto oscura venerata soprattutto in Spagna.

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