Vivi

chiede:

Buon pomeriggio. Ho un bambino di 18 mesi. È sveglio, attivo, molto vivace e cammina da quando aveva 10 mesi. Ad oggi sono poche le parole che dice: mamma (lo usa intenzionalmente per chiamarmi), papà (lo dice a casaccio, ma se gli chiedo di andare da lui oppure “dov’è papà?” lui subito lo indica e sorride). Fa i versi degli animali, sia a richiesta che quando ne vede uno, fa brum brum mentre gioca con le macchinine e dice “buuum!” quando cade.

Se gli chiedo di dire alcune parole semplici le ripete, ad esempio “nonno”, “nonna”, “latte” (che diventa TATTE) , “acqua” (che pronuncia Caca) , “patate” (TATÀTE) , “biscotto” (TOTTO) e “ciabatte”, che è la sua parola preferita: si indica i piedini e dice “ciaptì”. Quando giochiamo a cucù, dice “TETTIIIÌ” per dire “settete”. Ha anche iniziato a dire “TAO” quando sente che tutti salutano e portandosi oggetti all’orecchio dice “tó?” che credo stia per “pronto”.

Secondo lei il suo vocabolario è abbastanza ricco per avere 18 mesi o dovrebbe saper dire qualcosa in più, soprattutto considerando che molte delle parole le dice perché glielo chiedo io? Grazie mille.

Cara mamma, premetto che non valutando e vedendo suo figlio mi baso puramente sui dati da lei riportati. Innanzitutto partirei dalla valutazione delle competenze e abilità comunicative che un bambino ha, cioè quanto si mette in gioco dal punto di vista comunicativo. Poi passerei alla comprensione del linguaggio e in seguito alla produzione.

Suo figlio mi sembra un discreto comunicatore e sembra capire bene ciò che gli si dice. Ripete le parole quindi i foni e fonemi ci sono. Eviterei di stimolare la ripetizione delle parole a pappagallo, ma stimolerei il linguaggio spontaneo attraverso il gioco. Buon divertimento.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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