
Se il bambino soffre di crisi epilettiche, come gestirle?
Le crisi epilettiche nei bambini sono delle convulsioni involontarie dovute a scariche elettriche che si verificano in aree del cervello che posson...
chiede:
Salve dottoressa, mia figlia ha due anni e dice “mamma” e “papà”, ma poi non ripete quello che le chiedo di dire, se non poche parole (sempre le stesse) da un paio di mesi: nonno, nonna, pappa, giù, cacca, pipì, versi animali e suoni onomatopeici a volontà.
Ho prenotato una visita audiologica e l’esame impedenzometrico tra 3 mesi. Viviamo da soli, abbiamo tutti i nostri affetti lontani. Non ha frequentato il nido. È comunque molto brava coi puzzle, a disegnare il volto con occhi naso e bocca capelli, abbastanza precisa nel colorare. Ha dei consigli? Sono molto ansiosa e preoccupata. La ringrazio
Cara mamma, un bambino a 24 mesi dovrebbe costruire delle frasi semplici e avere un lessico ampio. Per quanto riguarda sua figlia, mi mancano molti dettagli per comprendere a pieno la situazione: per esempio, se la bimba comprende tutto e sente bene, come interagisce sia con voi che con altri bambini, se usa i gesti per comunicare e condividere con voi quello che vuole, come gioca.
Inoltre non so se la visita all’udito la fa per scrupolo oppure perché ha dei sospetti o per iniziare un percorso di valutazione, in ogni caso va collegata a un parere medico (o del suo pediatra o del NPI, per analizzare la situazione in un’ottica più ampia).
Intanto le consiglio di stimolare il linguaggio e la comunicazione della sua bambina, senza stressarla: se in quel momento non riesce a ripetere quello che le chiede, non vuol dire che non stia elaborando, anzi. Con i suoi tempi, quello che sente lo produrrà più avanti, oppure avrà bisogno di un piccolo aiuto per apprendere come farlo.
Le suggerisco, inoltre, di leggere insieme dei libri (cercando di usare sempre gli stessi per permettere un apprendimento stabile e creare degli esempi da usare), giocare insieme alla bambina (gioco simbolico), parlare e condividere con lei ogni momento (ma ripeto senza stress né ansia, perché loro sentono tutte le emozioni e le vivono sulla loro pelle).
Infine, aspetterei qualche mese (massimo 6) per vedere se la situazione si modifica in modo autonomo (ci sono dei bambini che entro i 3 anni mettono il turbo e recuperano tutto). Se, tuttavia, non nota nessun cambiamento, sarà sicuramente necessaria la presa in carico dalla NPI per vedere se la bimba ha bisogno di una valutazione e di un trattamento.
Se ha dubbi senta il pediatra, poiché ci sono percorsi corretti da affrontare per ogni situazione. Meglio prima che dopo e, soprattutto, con la consapevolezza che sta facendo il meglio per sua figlia.
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
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