Anonimo

chiede:

Gent. Professore, sono alla 37 settimana di gravidanza e dal sesto mese sono
risultata positiva all’ureaplasma che era resistente ad una eritromicina
simile adesso non ricordo il nome (nell’antibiogramma però non era stata
saggiata l’eritromicina) e allo streptococco agalactiae sensibile
all’ampicillina. Mi hanno prescritto per una settimana 1g di ampicillina.
Questa cura antibiotica mi ha provocato la candida che ho eliminato con
degli ovuli di pervaril. Dopo circa 20 giorni ho rifatto il tampone che
è
risultato negativo per lo streptococco ma naturalmente ancora positivo per
l’ureaplasma. Questa volta l’antibiogramma era stato effettuato anche per
l’eritromicina e sembrava, almeno in vitro che questo ceppo fosse sensibile
a questo antibiotico. Mi hanno prescritto 1.8 g al giorno di eritrocina per
10 giorni. Ho rifatto il tampone che non solo è risultato positivo ma
la
sensibilità all’eritrocina era intermedia. In tutto questo la carica
batterica era rimasta costante sempre 100000 colonie. Poco dopo ho
effettuato un altro tampone cambiando laboratorio di analisi e questa volta
è risultato negativo. Quindi non ho effettuato nessun’altra terapia. Dopo
altri 20 giorni ho rieffettuato un altro tampone che è risultato positivo
nello stesso laboratorio che mi aveva dato esito negativo (evidentemente
era stato sempre positivo). Così sona arrivata alla 37 settimana non ho
debellato l’ureaplasma e sono molto preoccupata per la salute del mio
bimbo. Ho dimenticato di dire che questo è il mio quarto bimbo gli altri
sono nati con parto cesareo quindi mi appresterò tra una settimana ad
effettuare un altro cesareo. Vorrei sapere quale è la percentuale di
infezione del feto da parte dell’ureaplasma in casi simili al mio cioè
in
assenza della rottura delle membrane. Grazie

Gentile signora, la trasmissione al neonato avviene attraverso il canale
del parto. Pertanto, dovendo procedere ad un Taglio Cesareo già programmato,
non vi dovrebbe essere alcun rischio di contagio. Tenga poi presente che
l’ureaplasma quando anche colpisse il bambino, produrrebbe infezioni curabili,
con un unico inconveniente: le terapie si protrarrebbero per alcuni masi.
Auguri.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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