Anonimo

chiede:

Gentile Dottore, ho 32 anni e sono alla 16 settimana della mia prima gravidanza che procede nella norma. Vorrei sottoporle alcuni dubbi circa la necessità o meno di curare il problema della cistite in gravidanza. Premetto che soffro di questo disturbo dall’età di 17 anni. Ho tentato di curarlo in molti modi, inizialmente con i classici antibiotici, poi per la recidività del
disturbo ho optato per l’omeopatia, superando quasi del tutto il problema. Ora mi ricompare in forma sempre leggera e sporadica (sempre quando sono molto stressata o stanca ed ho notato vicino alla ovulazione) comunque ho
imparato a dominare il fastidio senza più prendere farmaci. Durante questa mia
prima gravidanza mi é capitato di averla pochissime volte (disturbi di qualche decina di minuti molto una tantum). La ginecologa che mi sta seguendo mi
ha voluto prescrivere un cultivo delle urine che é risultato positivo al batterio E.Coli (420.000 unità anziché 100.000 come da norma) e mi ha prescritto il Monuril in bustine da 300 gr per due sere consecutive. Mi ha detto infatti che la cistite può pregiudicare la gravidanza provocando contrazioni. Io per il momento ho deciso di non prendere questo farmaco perché sono contraria, pensando anche al fatto che mai nel passato questo tipo di antibiotici mi hanno debellato il problema. Che mi consiglia? La
mia diffidenza non é tanto nel avere paura che il Monuril danneggi il bimbo, quanto essere sicura al 100% che non debellerà il disturbo e che più
avanti forse mi vorranno prescrivere qualcos’altro e così via, fino ad imbottirmi di antibiotici!
La ringrazio per la risposta.

Gentile Ilaria,
una cosa sono i disturbi urinari e altra cosa è la cistite vera e propria.
Se si tratta solo di sintomi, fastidi, bruciori ecc., non sostenuti da
alcuna infezione batterica, posso essere d’accordo con lei. Cioè “ho paura
del farmaco o temo che sia inefficace e allora mi tengo il disturbo”. Ma se
c’è l’evidenza di una infezione batterica, allora no. Va curata in maniera
completa e decisa, in quanto gli inconvenienti della cistite in questo caso
possono essere ben maggiori, specie in gravidanza, di qualche presunto
effetto collaterale del farmaco. Se il Monuril è inefficace, occorre
utilizzare un altro antibiotico, sulla guida dell’antibiogramma. Esistono
poi altri metodi di prevenzione delle recidive, non basati sugli
antibiotici, che sembrano dare ottimi risultati, ma solo dopo aver debellato
l’infezione. Mi dispiace, ma in medicina, la filosofia del “sono contraria”
non va. Bisogna basarsi sull’evidenza e non sull’opinione. Cordiali saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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