Anonimo

chiede:

Sono una ragazza di 28 anni che ha sposato un ragazzo portatore di epatite B.
La cosa non mi ha creato alcun problema quando lo saputo infatti ho subito fatto il vaccino.
Quello che mi preoccupa adesso è che l’equipe di medici del Cardarelli di Napoli gli ha prolungato la cura di interferone da un anno a due anni. Quando abbiamo saputo di questo prolungamento della cura siamo rimasti spiazzati perché noi sapevamo che dovesse durare per un solo anno.
In questi 13 mesi mio marito ha raggiunto un solo obbiettivo, è riuscito a fare gli anticorpi.
Adesso Vi chiedo se è possibile sapere qualcosa in più in merito o se è il caso di consultare un altro epatologo. Gradirei tantissimo qualche risposta perché sono molto angosciata.
Grazie

Cara Signore, purtroppo i dati da lei forniti sono troppo limitati per poterle dare una risposta soddisfacente. Una discreta percentuale di pazienti con epatite B non risponde stabilmente al trattamento interferonico (ma ci sono diversi tipi di interferoni, pegilati e non, e lei non mi dice quale tra questi suo marito è stato somministrato a suo marito) ed è spesso necessario prolungare il trattamento oppure cambiare il tipo di interferone o ancora associare altri farmaci.
Si tratta di protocolli di terapia ormai standardizzati, ma ci vuole un poco di pazienza: il fine principale non è quello di ottenere un brillante risultato immediato, ma una risposta prolungata nel tempo, considerando che l’infezione da HBV è una infezione cronica. Ritengo che lei possa continuare ad affidarsi ai colleghi che hanno avuto in cura suo marito finora, accordando loro fiducia, ma anche il tempo necessario. Cordiali saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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