Anonimo

chiede:

Buongiorno, con mio marito vorremmo tanto avere un terzo figlio ma vorrei capire meglio quali sono i rischi correlati al mio caso particolare. Ho infatti subito due tagli cesarei. Il primo, dovuto a un distacco di placenta, è stato effettuato in emergenza con metodo stack e punti non riassorbibili. Nessuna complicanza particolare a parte il distacco di placenta.

Per il secondo cesareo non è stato utilizzato il metodo stack e i punti erano riassorbibili. Durante il secondo cesareo, mentre mi richiudevano, il chirurgo mi ha detto “io in questa pancia non ci metterei più nulla”. A causa di queste parole, che non sono state seguite da altra spiegazione, mi sono fatta fatta dare la mia cartella clinica dove leggo che hanno riscontrato un assottigliamento dell’utero e hanno dovuto incidere sopra perché era talmente assottigliato che non ci sarebbe stato tessuto muscolare da ricucire. Concludono dicendo “si informa la paziente della deiescenza” (ma in realtà non me ne ha parlato nessuno).

Il medico che mi segue mi ha sconsigliato un’altra gravidanza a causa di questa deiescenza (per il resto tutto bene, anche la cicatrice all’ecografia è risultata perfetta, “quasi non si vede che ha fatto un cesareo”). Sono uscita dalla visita un po’ sconvolta e non sono riuscita a chiedere altro.

Ovviamente capisco che il rischio per me è la rottura dell’utero. Quello che vorrei capire è quanto è più probabile che accada rispetto a chi non ha una deiscenza? Quanto rischio? A cosa andrei incontro se si verificasse? E nel caso decidessi di procedere con una gravidanza, c’è qualcosa che potrei fare per ridurre i rischi al minimo? Come andrebbe gestita una gravidanza di questo tipo? Se ad esempio perdessi peso prima della gravidanza e stessi attenta a non prenderne troppo durante, stando a riposo e non sforzandomi troppo si potrebbe tentare? La ringrazio per la risposta.

Dott. Luca Zurzolo

risponde:

Buongiorno signora, un terzo cesareo naturalmente aumenta i rischi che lei conosce relativi alla possibilità di rottura d’utero, impianto anomalo della placenta, minaccia di parto prematuro e complicanze post-intervento.

Ovviamente tutto ciò, anche se nel suo caso al cesareo è stato evidenziato un notevole assottigliamento del segmento inferiore, non implica una controindicazione assoluta a una nuova gravidanza con relativo terzo cesareo, ma certamente bisogna valutare attentamente se il desiderio di gravidanza è tale da giustificare l’assunzione dei rischi di complicanze anche serie. Le consiglio quindi di pensarci bene e se decide per una nuova gravidanza di affidarsi per il controllo della stessa e il successivo intervento a una struttura ospedaliera di secondo o terzo livello.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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