Gentilissimo Dott. Comparato, La ringrazio per la tempestiva risposta. Secondo lei per quanto riguarda una possibile calcificazione celebrale, si sarebbe dovuto evincere dalla risonanza magnetica encefalo orbite. L’Unica cosa appena sospetta dal referto potrebbe essere “diffusa iperintensità di segnale nelle sequenze a tr lungo e dei a livello della sb sottocorticale-periventricolare riferibile a processo di mielinizzazione in atto” il resto è tutto perfetto. E per quanto riguarda i linfonodi le riporto i referti delle due ecografie fatte dopo una infezione virale delle vie aeree: in sede angolo mandibolare,bilateralmente si evidenziano formazioni linfonidali delle dimensioni globali pari a circa 3.3×1.1 cm a destra 3.3×1.2 a sinistra (entrambi costituiti da più elementi per lo più di aspetto reattivo, alcuni ad eco struttura ipoecogena, delle dimensioni massime fino a 1.1) lungi le varie stazioni della regione laterocervicale sono presenti numerosi linfonodi reattivi (alcuni ad eco struttura moderamente ipoecogena) di diametro fino a 1.1 cm circa. Presenza bilateralmente di linfonodi intraparotidei. Tiroide nei limiti. Dopo venti giorni l’abbiamo ripetuta e non è cambiato niente. le analisi del sangue evidenziano valori bassi solo per l’Ematocrito e globuli bianchi 11.05 x10^3 (il bambino a dieci mesi) . Io non so più cosa fare per capire se questi linfonodi sono causati dal citomegalovirus o sono qualcosa di più preoccupante. Le porgo distinti saluti
La risonanza magnetica nucleare dell’encefalo è in grado di rilevare eventuali calcificazioni.
I linfonodi sono descritti come reattivi quindi come apparentemente non pericolosi. In altre parole reagiscono a una noxa irritativa di natura benigna.
Non è però possibile con l’ecografia come con nessun’altra metodica per immagini, stabilire a cosa possa essere dovuta la reattività.
Tenga anche conto che nei bambini è estremamente frequente trovare numerosi linfonodi di tipo reattivo.
Un saluto
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento