Anonimo

chiede:

Caro dottore, sono
una ragazza di 36 anni e le scrivo perché tre anni fa
soffrivo di una
malattia che necessitava di 2 iniezioni a settimana e me li
facevo fare
in casa dalla mia migliore amica pur sapendo che lei era affetta
sia da
epatiti virali che di HIV per una vita alquanto disordinata in
passato.
Non si trattava di fiale ma come bottigliette dove bisognava fare
pressione solo tappo per aprirle ed è accaduto proprio che la mia amica
ci si
facesse parecchio male una volta e che del sangue sia andato a
finire nella
soluzione da iniettarmi, il che andava fatto subito ma in
vena, non si
trattava di intramuscolari. Mi ricordo che ci andò
parecchio sangue dentro
ma ogni fiala costava tanto e non mi potevo
permettere di buttarla. Non mi
preoccupai perchè pensai che magari il
sangue diluito nella soluzione non
potesse fare danni. Chiamai però
l’iss, helpaids e altri 2 nr verdi e mi
dissero di stare tranquilla al
100% perché non esistono casi al mondo di
contagi in questo modo e
soprattutto non bisogna paragonare questa mia
esperienza a quella di
due tossici che si scambiano la siringa. Non chiamai più
nessuno e non mi
preoccupò più questa cosa, avendo avuto conferma a quello
che già
pensavo. Così sto provando insieme al mio ragazzo ad avere un figlio
dato che non c’è rischio. Nella speranza che la pensi allo stesso modo,

distintamente la saluto.

Gentile “ragazza”, penso proprio che non vi siano ostacoli alla sua gravidanza anche perché l’unico problema è quello della sua età non più giovanile. Auguri

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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