Pamela è un nome di formazione piuttosto recente, essendo stato ideato verso la del Cinquecento dallo scrittore Philip Sidney per un personaggio femminile del suo poema pastorale Arcadia: pare che lo scrittore lo coniò apparentemente basandosi sui termini greci παν (pan, “tutto”) e μελι (meli, “miele”, quindi “tutta dolcezza”) oppure μελος (melos, “canto”).

Quale che sia stata la fonte di ispirazione di Richardson, però, il nome fu particolarmente apprezzato, tanto da essere ripreso più tardi da Samuel Richardson, che lo adottò per la protagonista del suo romanzo Pamela, o la virtù premiata del 1740. Fu proprio a partire da qui che si diffuse in Inghilterra come nome proprio, anche se non trovò ampia popolarità se non dal XX secolo.

Anche in Italia la diffusione del nome – che può essere pronunciato sia Pamèla che Pàmela – si deve principalmente da due commedie di Carlo Goldoni, Pamela nubile e Pamela maritata, rispettivamente del 1750 e del 1760, e in seguito anche la celebre serie televisiva Dallas contribuì a farlo conoscere nel nostro Paese, dove comunque rimane un nome scarsamente usato. Negli ultimi anni, anzi, appare vistosamente in calo, tanto che nel 2020 appena 16 neonate sono state chiamate così.

Fra le Pamela più famose ricordiamo l’attrice Pamela Anderson, la scrittrice Pamela Des Barres e la showgirl Pamela Prati.

Parliamo ovviamente di un nome adespota, che perciò si celebra il 1° novembre, in occasione di Ognissanti.

 

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