Al pari di Aloisio, Alvise, Aligi e Clodoveo, Ludovico non è altro che una forma allotropa di Luigi. Pertanto è un nome di origine germanica, di tradizione francone, composto da hloda (generalmente interpretato come “gloria”, “fama” o “famoso”) e wig (“battaglia”).

Nella storia è stato portato da molti nobili e regnanti, fra cui Ludovico il Bavaro, imperatore del Sacro Romano Impero; Ludovico il Moro, duca di Milano; Ludovico di Savoia, duca di Savoia; Ludovico II di Saluzzo, marchese di Saluzzo; Ludovico II di Baviera, detto anche “Luigi il Folle”, re di Baviera; Ludovico III di Baviera, re di Baviera.

A portarlo anche lo scrittore Ludovico Ariosto, autore de L’Orlando furioso, e, in tempi più contemporanei, il pianista Ludovico Einaudi e l’attore Ludovico Fremont.

Tra le sue varianti troviamo Ludovic, Ludwig, Ludvig, senza contare che esiste anche la forma femminile Ludovica, forse più diffusa della variante maschile.

Se analizziamo il numero di neonati cui il nome Ludovico è stato attribuito nel nostro Paese, noteremo una leggera risalita negli ultimi anni: nel 1999 erano infatti 229 i bambini così chiamati, diventati nel 2020 428. Decisamente più alto il numero delle Ludovica in Italia: sono state 2530 nel 2020.

Grazie al prestigio di diversi sovrani e al culto di alcuni santi che lo portarono, è diffuso in quasi tutta Italia, dal settentrione fino alla Campania.

L’onomastico si celebra in vari giorni dell’anno, fra cui il 1° aprile, in onore di beato Lodovico Pavoni, fondatore dei Figli di Maria Immacolata.

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