Benedetta è, ovviamente, la forma femminile di Benedetto, il cui significato è piuttosto evidente. Deriva dal latino benedicta, participio passato del verbo benedicere, che significa proprio “dire”, “augurare bene”.

Nel nostro Paese il nome è piuttosto popolare, e ha una particolare diffusione in Sicilia; in Inghilterra viene usato sin dal XIII secolo, in origine più nella forma vernacolare Bennet che in quella regolare, Benedicta. La diffusione però va scemando già prima della Riforma protestante, e successivamente il suo uso si limita quasi esclusivamente agli ambienti cattolici.

Oggi il nome è leggermente in calo anche in Italia: nel 2020 sono state chiamate così 832 neonate, contro le 1148 del 1999.

L’onomastico si celebra il 21 marzo, in onore di santa Benedetta Cambiagio Frassinello, religiosa, fondatrice delle Suore benedettine della Provvidenza, ma anche in altri giorni dell’anno; ad esempio il 4 gennaio, santa Benedetta, monaca, martire a Roma sotto Giuliano l’Apostata; il 16 marzo, santa Benedetta, monaca clarissa, badessa di San Damiano ad Assisi; il 6 maggio, santa Benedetta, monaca a Roma nel VI secolo; il 29 giugno, santa Benedetta, martire a Sens sotto Aureliano; il 9 agosto, santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein), martire ad Auschwitz; il 17 agosto, santa Benedetta, figlia di re Sventibaldo di Lotaringia, badessa presso Susteren; l’8 ottobre, santa Benedetta, vergine e martire a Laon, oppure santa Benedetta, figlia del senatore romano pagano Matoclo, martire presso l’odierna Origny-Sainte-Benoite; il 29 dicembre, santa Benedetta Hyon Kyong-nyon, vedova e catechista, una dei santi martiri coreani.

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