Respirare è vita. Lo facciamo costantemente, inspirando ed espirando, attivando quindi l’intero apparato respiratorio. Prendiamo aria e la buttiamo fuori, fornendo in questo modo ossigeno al nostro organismo. Tuttavia, è importante farlo al meglio. Anche se si tratta di un esercizio inconscio, del tutto naturale e spesso incontrollato, andrebbe perfezionato, soprattutto durante la gestazione.

La corretta respirazione in gravidanza, in travaglio e durante le spinte del parto, infatti, aiuta moltissimo le gestanti nella gestione del dolore, aumenta la concentrazione e permette di scacciare ansia e tensione.

Cerchiamo di comprendere meglio perché è così fondamentale respirare bene in gravidanza, quali sono i benefici di questa “pratica vitale” e quali esercizi effettuare da sole a casa insieme alla nostra esperta, l’ostetrica Elena Gabutti.

Respirazione in gravidanza: i benefici

Respirare bene offre numerosi benefici a chiunque, non solo alle gestanti, perché permette di apportare ossigeno ai massimi livelli e consentire il proprio benessere.

Ecco perché è assolutamente importante per le donne incinte praticare una buona respirazione, per garantire energia e vigore a se stesse a al feto. Eppure spesso respiriamo in modo errato. Ci spiega l’ostetrica Elena Gabutti:

La corretta respirazione è quella diaframmatica, ma è dimostrato che una gran parte delle persone respira in modo “toracico”.

Per capire se si effettua una corretta respirazione, bisogna prestare attenzione ai movimenti dei propri organi, è necessario cioè sentire il sollevamento e l’abbassamento automatico della pancia durante la respirazione, mentre il torace deve rimanere fermo.

È importante lavorare bene con il proprio diaframma, ricorda l’ostetrica:

Il diaframma separa la cavità toracica da quella addominale ed entra in correlazione con diversi organi a destra e sinistra, come fegato, stomaco e milza, e, attraverso alcuni orifizi, anche con aorta, esofago e vena cava inferiore. Durante tutta la gravidanza sono organi che necessitano della migliore ossigenazione.

Respirazione in gravidanza: esercizi

esercizi di respirazione

Per prepararsi bene alla nascita del proprio bambino è importante quindi allenarsi ed eseguire dei validi esercizi per garantire una buona respirazione. In genere, spiega Elena Gabutti, questi vengono mostrati durante i corsi preparto.

Nei corsi di accompagnamento alla nascita dovrebbe essere sempre presente una parte inerente al respiro. Se non si riesce o non si vuole frequentarne uno, basta chiedere all’ostetrica di riferimento quali sono gli esercizi utili. La respirazione, ribadiamo, è uno dei maggiori aiuti durante il travaglio e il parto, sia per contenere il dolore, gestirlo ed assecondarlo al meglio, sia per fornire a mamma e feto un’ossigenazione adeguata durante un elevato sforzo fisico e psicologico.

A proposito di esercizi, dunque, abbiamo chiesto all’esperta di spiegarci come allenarsi a casa, da sole, per praticare la respirazione diaframmatica. Per poterlo fare nel modo giusto, spiega l’ostetrica, bisogna distendersi supine, con gambe leggermente flesse e appoggiare una mano sul torace e una sulla pancia, inspirare col naso ed espirare, facendo attenzione che si alzi e abbassi solo la mano sulla pancia.

In gravidanza è poi opportuno fare sempre respiri lenti, magari distendendosi lievemente inclinate verso il lato sinistro, per evitare giramenti di testa, a causa della compressione della vena cava.

Respirazione durante il parto

Allenarsi in gravidanza a respirare correttamente può essere semplice, perché a parte qualche lieve dolorino non si è in preda al panico delle contrazioni finali, ossia quelle del travaglio. Ma proprio a questo serve imparare a respirare col diaframma, a controllare e rilassare muscoli e nervi nelle ultime fasi, poco prima del parto.

In questo caso, l’esperta suggerisce un buon esercizio da fare durante le contrazioni:

Eseguire la respirazione focalizzandosi sulle varie zone e sui vari muscoli da rilassare, uno alla volta, in special modo a livello lombare. Il diaframma ha una stretta connessione con lo psoas e il quadrato dei lombi. Bisogna concentrarsi su questi ultimi, perché in gravidanza, travaglio e parto, la parte solitamente più dolorosa e dolorante è proprio quella lombosacrale.

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