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Ogni ignaro neonato si porta dietro la sua piccola discarica personale. Eppure, quasi sempre è possibile trovare un'alternativa più ecologica ed economica ai prodotti usa e getta per bambini!
Ci sono i pannolini, certo. Ma anche decine di altri prodotti usa e getta, spesso non riciclabili e più o meno inquinanti, che i bambini piccoli utilizzano loro malgrado ogni giorno, per mesi o anni.
In pratica, ogni neonato si porta dietro, pur essendone completamente ignaro, una piccola (neppure poi tanto!) e personale e nauseabonda discarica: eppure, quasi sempre è possibile trovare un semplice compromesso tra la praticità del monouso e il rispetto dell’ambiente. Risparmiando anche un sacco di soldi.
Vediamo dunque 6 prodotti usa e getta per bambini (più uno!) che, secondo la mia esperienza, puoi evitare per il suo bene e per quello dell’intero Pianeta!
Coi bambini piccoli, si sa, le “fuoriuscite liquide” (di varia natura) sono sempre in agguato, e può essere una buona idea proteggere i letti, il fasciatoio e qualche altra superficie a rischio.
Non è indispensabile, però, affidarsi alle inquinanti e costosissime traverse impermeabili usa e getta: basta infatti sostituirle con dei rivestimenti di spugna, un coprifasciatoio o delle incerate riutilizzabili.
Comprendo e condivido le giuste preoccupazioni per l’igiene dei neonati e di chi li circonda, ma, salvo particolari situazioni o patologie, per le quotidiane operazioni di pulizia si possono sostituire gli aspiratori nasali monouso con dei modelli lavabili.
Al posto delle fialette monodose di soluzione fisiologica, invece, si possono usare, per i lavaggi nasali dei bimbi più piccini, dei flaconi grandi in vetro e una siringa senz’ago (affidatevi comunque al vostro pediatra per sapere come procedere e quali accorgimenti adottare per evitare ogni possibile inconveniente).
Le salviette imbevute sono un vero e proprio “salvavita” in molte situazioni, soprattutto in viaggio e fuori casa. È possibile però farne a meno o comunque limitarne l’uso lavando il bebè sotto un po’ di acqua corrente, oppure utilizzando delle soffici lavette in microfibra o cotone, che possono rimpiazzare egregiamente anche i cosiddetti “quadrotti di ovatta” per l’igiene dei neonati.
E se dovessero servire nella versione usa e getta, si possono scegliere salviettine biodegradabili con formulazione ecobio.
La quintessenza della “usaegettitudine” dei bambini contemporanei, il non plus ultra dei rifiuti indifferenziabili (e schifosi) che i neonati, loro malgrado, producono ogni giorno in copiose quantità.
L’alternativa – i pannolini lavabili – esiste, è molto meno scomoda e disgustosa di quanto si potrebbe pensare e può dare un contributo significativo non solo in termini di riduzione della quantità di spazzatura prodotta, ma anche di salute del bambino stesso e del bilancio finanziario dell’intera famiglia.
Non è necessario “convertirsi” in toto ai lavabili: basta anche adottare un regime misto, ricordando che ogni pannolino salvato dalla pattumiera è un contributo prezioso per l’ambiente.
Ebbene sì, esistono – e credo godano anche di un certo successo – i bavaglini monouso, così come i biberon e ovviamente stoviglie di ogni tipo.
Trattandosi di prodotti che nascono per sostituire le alternative “durevoli” in circostanze particolari, direi che è sufficiente farne a meno, o perlomeno ricorrervi solo in circostanze del tutto eccezionali, limitandosi a usare, nel quotidiano, i classici bavaglini in cotone e delle decisamente più green stoviglie lavabili.
Confesso che io stessa non riesco a fare a meno di usare i bastoncini di cotone (anche se sto valutando l’acquisto di un cotton fioc riutilizzabile, da usare almeno per le operazioni di cosmesi), eppure non sono il massimo per l’ambiente e nemmeno per la sicurezza dei bambini, specie se molto piccoli.
Utilizzandoli, infatti, si rischia di causare danni alle delicate orecchie dei neonati, oppure di spingere il cerume ancora più all’interno.
Sarebbe meglio, in effetti, lavare delicatamente il padiglione auricolare con una pezzuola inumidita, avendo poi cura di asciugare per bene ed evitando il condotto uditivo.
E per chi, come me, non riesce ancora a rinunciare del tutto ai classici bastoncini usa e getta, è importante sceglierne di compostabili e fare attenzione a gettarli nella raccolta differenziata dell’umido.
L’ultimo dei prodotti, il “più uno” che inserisco con piacere nei miei spunti, non è, in senso stretto, un prodotto usa e getta per bambini, ma viene comunque utilizzato nelle prime settimane o nei primi mesi dopo il parto.
Molte neo-mamme, infatti, non possono fare a meno delle coppette assorbilatte, perlomeno finché l’allattamento al seno non va a regime e la produzione di latte materno si assesta sulle richieste effettive del bambino.
Ma anche in questo caso si può facilmente trovare una soluzione più sostenibile ai classici prodotti usa e getta: le coppette lavabili, in cotone o bambù, permettono infatti di risparmiare un sacco di soldi, oltre che ridurre la produzione di rifiuti non riciclabili. Assorbono tanto, si lavano in lavatrice e sono molto delicate sulla pelle (parlo per esperienza personale…).
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