La prospettiva di lavare pannolini pieni di cacca non è esattamente quello che si dice un incentivo alla maternità. Eppure posso dirvi, per esperienza personale, che utilizzare i lavabili può essere non solo fattibile, ma anche fonte di una certa soddisfazione. Continuate a leggere se volete scoprire il perché!

I pannolini lavabili sono ecologici

La ragione più intrinseca e scontata per cui mi sono sobbarcata l’onere (perché lo è, senza retorica) di lavare i pannolini di Davide e Flavia è il desiderio di voler pesare un po’ meno sull’ambiente. Nel tratto, pur breve, di vita in cui lo indossa, ogni ignaro bambino produce mediamente una tonnellata di rifiuti non riciclabili.

Che, moltiplicato per tutti i piccoli esseri umani che indossano i pannolini usa e getta nel mondo, fa una mole davvero importante di spazzatura fetida e inquinante che finisce in discarica.

Aggiungiamo anche che la maggior parte dei pannolini in commercio contiene sostanze di derivazione petrolifera e altre componenti inquinanti e diventa davvero evidente il risparmio, in termini di impatto ambientale, offerto dai pannolini lavabili.

In questo senso, ogni pannolino usa e getta sottratto alla pattumiera rappresenta un contributo importante alla causa del Pianeta.

Io stessa, lo confesso senza problemi, ho adottato un regime “misto” che prevedeva dei pannolini monouso (biodegradabili) durante la notte e in viaggio, in associazione a quelli di stoffa: ogni sforzo è utile, anche senza volersi imporre una condotta “perfetta” e una coerenza assoluta.

I pannolini lavabili sono salutari

Quando ho riportato a casa il mio primogenito dall’ospedale in cui è venuto al mondo, i pannolini usa e getta che aveva utilizzato nei suoi primi tre giorni di vita (e che mi erano stati forniti dall’ospedale) gli avevano causato una brutta irritazione cutanea. Questa esperienza ha contribuito non poco a convincermi a usare in prevalenza pannolini lavabili.

In effetti, la maggior parte dei pannolini in commercio contiene sostanze di derivazione petrolifera e altre componenti inquinanti, tracce di sbiancanti a base di cloro e grosse quantità di SAP, un polimero assorbente (sono quei granellini che si trasformano in gel quando il pannolino viene usato) periodicamente accusato di favorire infezioni, surriscaldamento della pelle e irritazioni varie.

Non so se sia stato un caso, ma né Davide né Flavia hanno mai sofferto di dermatiti, eritemi o altri problemi causati dal pannolino.

I pannolini lavabili sono economici

Pur con la premessa che negli anni ho conosciuto molte amiche che sono entrate nel tunnel dello “shopping pannolinoso”, finendo con lo spendere un piccolo patrimonio in pannolini personalizzati, cifrati, decorati con i colori della squadra del cuore e chi più ne ha più ne metta, devo sottolineare che di base è possibile risparmiare parecchio scegliendo i pannolini di stoffa.

Il modo migliore per massimizzare il risparmio consiste nel lavare i pannolini a basse temperature e con poco detersivo (cosa che tra l’altro ne migliora la resa e la durata nel tempo), nell’asciugarli all’aria aperta e nell’abituarsi a lavarli assieme ad altri indumenti (si possono usare delle veline biodegradabili per rimuovere facilmente il grosso dello “sporco”).

Una buona idea è quella di farsi regalare un piccolo “parco pannolini” da parenti e amici in occasione della nascita o del battesimo, oppure di affidarsi al mercato dell’usato. Un altro sistema per risparmiare di più è quello di riciclare i pannolini con eventuali figli successivi, oppure di prestarli a nipotini o figli di amiche.

I pannolini lavabili sono (abbastanza) comodi

Troverei ipocrita dire che usare i lavabili richiede lo stesso tempo e le stesse energie dei pannolini usa e getta: chi fa questa scelta deve comunque mettere in conto un certo impegno per mettere a lavare i pannolini, stenderli, ritirarli e ripiegarli o “assemblarli”.

Ma va detto anche che i nuovi tessuti disponibili sul mercato rendono le operazioni di gestione e manutenzione dei pannolini lavabili molto più semplici e veloci rispetto a quanto dovevano sobbarcarsi le nostre nonne all’epoca. Provare per credere!

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