
Atonia uterina, l'emorragia del post-partum
Le contrazioni non terminano con la nascita del bambino e quelle successive sono fondamentali per la salute della mamma. Parliamo di atonia uterina...
Nella valigia dell’ospedale bisogna riservare uno spazio agli assorbenti post parto, alleati dell’igiene intima di ogni puerpera. Vediamo come si usano e quali sono i prodotti migliori.
Subito dopo il parto, naturale o cesareo, si noteranno delle perdite, un flusso di sangue che, pian piano, diventerà abbondante, molto più di quello mestruale. Per contenerle, sono necessari degli assorbenti speciali, per l’appunto post parto. Ma vediamo meglio come si usano e quali sono i migliori da portare con sé.
Gli assorbenti post parto sono dei tamponi esterni che garantiscono l’igiene intima femminile. Vediamo qual è la loro utilità.
Gli assorbenti post parto evitano alla donna durante il puerperio di sporcarsi e annientano eventuali disagi dovuti alla fuoriuscita del sangue. In questo caso non si parla di ciclo mestruale, ma di lochiazioni, che sono perdite ematiche consistenti, nelle quali si potranno notare residui e muco. Queste svolgono l’azione di pulizia dell’utero, affinché torni alle sue dimensioni originarie.
Sono abbondanti nei primi giorni, quelli che coincidono con la degenza ospedaliera, e man mano si regolarizzano fino a sparire del tutto, quando assumeranno un colore biancastro. Possono durare fino a un massimo di 40 giorni circa.
Contenere il flusso abbondante delle lochiazioni è davvero difficile, se non impossibile, con i normali tamponi. Occorrono, dunque, degli assorbenti grandi (più grandi dei notturni) e che siano dotati di un buon potere assorbente, oltre che realizzati con materiali traspiranti. Ecco perché la puerpera deve assolutamente utilizzare, almeno subito dopo la nascita del bimbo, gli assorbenti post parto.
Di norma gli assorbenti post parto sono privi di ali e, in taluni casi, non sono dotati di adesivo. Questo perché devono essere altamente traspiranti, per evitare il rischio di infezioni. Proprio per scongiurare la comparsa di batteri, complici di fastidiose patologie, non si devono assolutamente usare tamponi interni e coppetta mestruale.
Per far sì che l’assorbente esterno aderisca bene, non è consigliabile utilizzare i soliti slip bensì delle mutande in rete elasticizzata, sia monouso sia lavabili. In questo modo ogni donna si sentirà al sicuro.
In commercio ci sono diverse tipologie di assorbenti post parto ma, per poter scegliere quello più adatto, è importante tenere conto di alcuni fattori indispensabili per il proprio comfort e, soprattutto, per la corretta igiene personale.
Anche se il flusso man mano si regolarizzerà e non sarà troppo abbondante, nei giorni subito dopo il parto è importante scegliere degli assorbenti estremamente grandi, quindi dotati di una buona capienza.
È consigliabile utilizzare, per garantire la massima traspirabilità, assorbenti post parto in cotone, dunque evitare quelli con parti in plastica.
L’adesivo è una parte in plastica, quindi da evitare, ma è anche un buon alleato che permette la massima aderenza allo slip. Per questo scopo, consigliamo comunque di usare mutandine in rete elasticizzata.
Si può optare anche per prodotti completamente in tessuto, quindi per gli assorbenti lavabili post parto. Questa soluzione rappresenta una scelta ecologica e consapevole. In tal caso, per poterli riutilizzare, vi basterà mettere tutto in lavatrice e fare un lavaggio a 60 gradi.
Una volta compresa l’importanza dell’uso degli assorbenti post parto, bisogna passare all’azione per non farsi cogliere impreparate quando il momento giungerà. Ecco i 4 modelli che vi consigliamo di acquistare.
Articolo originale pubblicato il 1 marzo 2019
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