Dal 24 al 30 aprile scorsi, come riportato sul sito della Società italiana di pediatria (SIP), si è tenuto l’evento World Immunization Week 2022, promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dove hanno partecipato gli esperti della SIP, della Società Italiana di Neonatologia (SIN) e della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO).

Il tema principale dell’evento sono stati i vaccini, perché come affermato dagli esperti:

Vaccinarsi e fidarsi della scienza pensando che grazie ai vaccini sono state eradicate malattie come la poliomielite e il vaiolo.

Si sono trattate diverse tematiche, dai vaccini in gravidanza alle campagne vaccinali per neonati e adolescenti, con l’obiettivo di fugare i dubbi, ancora molto diffusi tra i genitori, sulla sicurezza e l’efficacia dei vaccini, soprattutto per quanto riguarda quello anti-Covid.

Durante l’evento, sono state rivolte diverse domande, c’è chi ha chiesto ad esempio se sia necessario continuare a vaccinare i bambini contro malattie come la poliomielite. Massimo Agosti, vicepresidente SIN ha risposto:

Queste malattie non ci sono più proprio perché continuiamo a fare la vaccinazione e non la rendiamo facoltativa; del resto 40 anni di vaccini dal punto di vista immunologico sono pochi per affermare di aver completamente debellato la malattia. In più andiamo verso un mondo sempre più globalizzato e questo significa anche continuare a sollecitare gli individui dal punto di vista microbico. La vaccinazione è fondamentale, la storia ci insegna che appena si allenta la morsa le patologie ritornano. Inoltre il vaccino contro la poliomielite è contenuto nell’esavalente e non si può pensare di scorporarlo, perché i sei vaccini sono stabilizzati tra loro e si aiutano a evocare la miglior risposta anticorpale possibile con il minimo degli additivi.

Per quanto riguarda i vaccini in gravidanza, è stato chiesto che tipo di rischio comporta l’immunizzazione contro il Sars-CoV-2 in gravidanza.

A questo interrogativo ha risposto Fabiana Savoia, specialista in Ginecologia e Ostetrica della Sigo, che ha detto:

La vaccinazione è sicura ed è attualmente raccomandata a partire dal secondo trimestre di gravidanza. Non è emerso alcun incremento di complicanze ostetriche, quali il rischio di aborti spontanei o parti pre termine, né un aumento del rischio di complicanze per il neonato.

Bisogna anche sensibilizzare verso quei vaccini che ancora oggi registrano numeri bassi, come quello contro il papilloma virus (Hpv). Questo è quanto afferma Susanna Esposito, responsabile del Tavolo tecnico malattie infettive e vaccinazioni della SIP:

Il vaccino contro l’Hpv è raccomandato a partire dal compimento degli 11 anni, sia nelle femmine che nei maschi.

Quindi, secondo gli specialisti è fondamentale continuare a sottolineare l’importanza delle vaccinazioni sia nei bambini e adolescenti sia nelle donne in gravidanza, perché i vaccini sono l’unico mezzo che abbiamo a disposizione per proteggerci dalle infezioni e dalle malattie in questo mondo sempre più globalizzato.

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