L’obesità infantile è una vera e propria emergenza sociale, con rischi importanti per la salute dei più piccoli: questo è l’allarme lanciato dai pediatri riuniti al 77° Congresso Italiano di Pediatria.

L’Italia è uno dei Paesi europei con il più alto tasso di casi di obesità tra i più piccoli, prima di noi ci sarebbero solo Cipro, Spagna e Grecia; secondo i dati riportati, infatti, nel nostro Paese i bambini obesi sono circa il 9,4% del totale, mentre quelli in sovrappeso sono circa il 20%.

Come riportato sul sito della Società italiana di pediatria, in 40 anni (dal 1975 al 2016) bambini e adolescenti obesi sono passati da 5 a 50 milioni tra le femmine e da 6 a 74 milioni tra i maschi.

Numeri allarmanti che sono peggiorati anche a causa della pandemia da Covid-19 e i vari lockdown, che hanno diminuito drasticamente i momenti da trascorrere all’aria aperta e la possibilità di svolgere le attività sportive, favorendo di conseguenza un incremento di sedentarietà anche tra i più piccoli. Tanto che si è parlato di Covibesity proprio per indicare l’aumento dei casi di sovrappeso e obesità durante tutto il periodo della pandemia.

Annamaria Staiano, Presidente della Sip, ha affermato:

L’obesità è un modello precursore di malattie croniche che il Servizio Sanitario Nazionale deve affrontare in epoche successive della vita. Occorre investire sulla prevenzione di questa emergenza sociale e delle sue complicanze. Sono infatti in aumento anche le malattie correlate, tra cui il diabete di tipo 2, in crescita tra i bambini e che paradossalmente in passato veniva chiamato diabete dell’adulto.

Quindi, come prevenire l’obesità tra i bambini? La prima cosa è evitare uno stile di vita sedentario, favorendo le attività all’aria aperta e qualsiasi tipo di sport, a cui associare una buona igiene del sonno e, soprattutto, una sana alimentazione con focus sulla dieta mediterranea che, come ricorda la Presidente Sip, “è riconosciuta come patrimonio dell’Unesco”.

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