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Secondo la Sip (Società italiana di pediatria) negli ultimi anni si sta assistendo a un repentino aumento delle malattie infiammatorie croniche intestinali in età pediatrica.

Le malattie infiammatorie croniche intestinali, come la malattia di Crohn e la rettocolite ulcerosa, stanno aumentando in età pediatrico-adolescenziale.
È stato registrato, infatti, un aumento significativo dei casi, pari a circa il 20-25%; e se fino a qualche anno fa si trattava di patologie rare che colpivano soprattutto i giovani adulti, oggi non è più così e stiamo assistendo a una vera e propria inversione di rotta e a un aumento del numero dei bambini malati.
Su questa tematica sempre più rilevante, si legge sul sito della Sip:
È molto importante quindi che i pediatri sappiano riconoscere o sospettino una malattia infiammatoria cronica all’esordio onde evitare quello che succedeva fino a qualche anno fa, ossia arrivare alla diagnosi con uno o due anni di ritardo.
Queste malattie possono svilupparsi anche in modo grave, un esempio è la colite ulcerosa che deve essere trattata con urgenza “seguendo un timing molto preciso: si inizia con gli steroidi endovena, dopo solo 5 giorni se non si c’è risposta si passa a una seconda linea di terapia anti-TNF alfa e se non c’è risposta neanche a questi trattamenti bisogna ricorrere alla chirurgia”.
Secondo gli esperti, le malattie infiammatorie croniche intestinali quando si manifestano in età pediatrica possono dare origine a una sintomatologia molto differente che può far ritardare la diagnosi e, di conseguenza, anche la cura.
Ciò significa, quindi, che i sintomi tradizionali tipici delle malattie intestinali, ossia diarrea, dolore addominale e conseguente perdita di peso, possono non manifestarsi.
Proprio su questo punto, Paolo Lionetti, Presidente della SIGENP (Società Italiana di Gastroenterologia Epatologia e Nutrizione Pediatrica) afferma che:
Si calcola, ad esempio, che il 40% dei casi di malattia di Crohn in età pediatrica sia gravato dal problema della scarsa crescita ma possono essere presenti anche manifestazioni cutanee o articolari che possono dominare il quadro clinico”, precisa il Presidente SIGENP.
Fare una diagnosi precoce è importante perché, come per tutte le condizioni, prima la malattia viene individuata e meglio risponde ai trattamenti- precisa Lionetti- Il corso ha dunque l’intento di fornire ai pediatri strumenti utili per la gestione di queste patologie.

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