
Secondo uno studio osservazionale su oltre 31.500 bambini nati da fecondazione assistita, lo stato di salute mentale sviluppato nella prima adolesc...
La storia di Kristin Schoonveld, madre di un bambino che non sapeva di avere. Ecco come è avvenuto l'incontro magico e inaspettato tra mamma e figlio
La storia di Kristin Schoonveld potrebbe essere tranquillamente scambiata per un avvincente romanzo con una trama assurda al limite del reale. Ma questa è una vicenda realmente accaduta e parla di una mamma che, alla ricerca della sua famiglia, incontra per caso un figlio biologico – il suo – che non sapeva neanche di avere.
Come è accaduto l’incontro tra una mamma di Indianapolis e un bambino ormai adulto? Scopriamo iniziando dal principio.
Era l’autunno del 2019, quando la sig.ra Schoonveld, alla ricerca del suo padre biologico, si è sottoposta a un test del DNA scoprendo di avere un figlio biologico da qualche parte nel mondo. La donna, racconta a People:
In quel momento ho pensato che doveva esserci una sorta di errore, io non sono mai stata incinta. Ma poi ha cliccato sul profilo e sono rimasta sbalordita dal fatto che mi assomigliava.
Subito dopo la rivelazione: il bambino era stato concepito tramite la fecondazione in vitro e stava cercando la madre biologica. Questa semplice notizia ha modificato il corso dei ricordi di Kristin Schoonveld, poiché la donna si ricordò che nel lontano 1994 aveva donato i suoi ovuli come atto di amore verso una famiglia che non avrebbe potuto concepire un figlio naturalmente.
Alla luce dei fatti, Kristin Schoonveld ha pensato bene di contattare tramite messaggi e telefonate il bambino, terminando le svariate conversazioni con l’idea di conoscersi di persona.
Parker Erickson. È questo il nome del figlio biologico di Kristin Schoonveld nato con la tecnica FIVET. Il bimbo è cresciuto a Santa Cruz, in California e all’età di 14 anni i suoi genitori gli confessarono che era stato concepito utilizzando un donatore di ovuli. Il ragazzo, ormai ventiseienne, spiega:
Ricordo di aver mandato un messaggio a un mio amico dicendogli: “Immagino di non essere imparentato con la famiglia di mia madre”. Avevo sentito parlare di un bambino in provetta.
Fu la sua ragazza, Kaylee Green, che, chiedendo a Parker se avesse altri fratelli biologici di cui non era a conoscenza, lo incoraggiò a sottoporsi a un test del DNA.
Inizialmente, i risultati del test confermarono che Parker aveva una cugina di nome Tami Kennerson, ma il ragazzo non riuscì a capire il legame familiare e biologico tra loro. Solo in un secondo momento, dopo essersi messi in contatto, Parker capì che la cugina biologica era stata adottata e che stava anche lei cercando la sua madre biologica.
Per anni Parker ha chiesto a sua madre come si chiamava la sua donatrice di ovuli ma lei non seppe dargli una risposta.
Secondo uno studio osservazionale su oltre 31.500 bambini nati da fecondazione assistita, lo stato di salute mentale sviluppato nella prima adolesc...
Incontrare il figlio biologico è stato magico per Kristin Schoonveld che ha dichiarato:
È come se lo conoscessi da tutta la vita e Parker sentiva la stessa connessione naturale. Era come uscire con persone che già conoscevo, è stato subito facile amarsi.
Man mano che la loro relazione si approfondiva, Parker e la sua fidanzata Kaylee Green hanno finito per trasferirsi vicino alla “mamma uovo”:
Io e mia madre abbiamo stabilito una relazione che durerà per il resto della nostra vita.