
"Sembrava vero!": perché in gravidanza i sogni cambiano
Non solo i sogni si fanno più vividi, ma spesso si trasformano in incubi: c'entrano gli ormoni (tanto per cambiare) e le paure delle future mamme.
Quali sono le scoperte più significative relative alle abilità fetali? Molte competenze del bambino alla nascita hanno in realtà inizio nella vita prenatale.
Quali sono le scoperte più significative relative alle competenze e alle abilità fetali? Molte competenze osservabili nel bambino alla nascita hanno in realtà inizio nella vita prenatale.
L’entrata in funzione del sistema nervoso è graduale, la rete di interconnessioni neuronali continuerà a svilupparsi e a plasmarsi anche dopo la nascita, ma già molto precocemente si rende manifesta una sua prima, elementare attivazione. I movimenti attivi fetali ne sono una manifestazione esplicita.
A seconda dell’epoca gestazionale il feto acquisisce diverse abilità, vediamo quali sono, settimana per settimana.
Movimenti “vermicolari”: lievi e frequenti che interessano tutto il corpo dell’embrione
Movimenti “vermicolari” + movimenti tipo “startle”: movimenti globali del corpo, generalizzati, di breve durata che si sviluppano dalle gambe al tronco, singoli o in serie.
Le principali abilità acquisite in questo periodo sono:
All’inizio del secondo trimestre di gravidanza, le principali abilità fetali sono:
A questa epoca gestazionale le abilità fetali sono:
Per quanto riguarda le 17-19 settimane di gravidanza troviamo:
La maggior frequenza dei movimenti fetali si ha tra la 28^ e la 32^ settimana quando, anche se non sempre avvertito dalla madre, il feto passa la maggior parte del tempo a muoversi. I movimenti si riducono drasticamente nell’imminenza del travaglio e con la rottura prematura delle membrane.
Una riduzione dei movimenti si può avere anche in presenza di una patologia: ad esempio nei casi di ipossigenazione fetale o nell’ipoglicemia spiccata. Farmaci come i barbiturici, benzodiazepine, metadone riducono sia la quantità che la durata dei movimenti.
La stimolazione acustica può avere due tipi di risposta: immediata e tardiva. La risposta immediata consiste (dalla 26^ settimana in poi) in un aumento di durata delle accelerazioni della frequenza cardiaca fetale e (dopo la 30^ settimana) in un aumento della frequenza cardiaca di base.
La risposta tardiva (a partire dalla 33^ settimana) è rappresentata da un aumento del numero delle accelerazioni della frequenza cardiaca, da un incremento dei movimenti fetali e da una drastica diminuzione dei movimenti respiratori fetali.
Questo quadro ricorda lo stato di veglia del neonato (Nijhuis e coll.), si è quindi ipotizzato che lo stimolo sonoro induca un improvviso passaggio del feto dal sonno alla veglia.
Non solo i sogni si fanno più vividi, ma spesso si trasformano in incubi: c'entrano gli ormoni (tanto per cambiare) e le paure delle future mamme.
La risposta cardiaca fetale è di tipo subcorticale ed è correlata alla maturazione del sistema nervoso autonomo, quella motoria invece è connessa alla maturazione del SNC, per cui è più tardiva e si manifesta solo quando si cominciano ad organizzare gli stati comportamentali fetali.
Gli stati comportamentali fetali sono: sonno tranquillo, sonno attivo, veglia tranquilla, veglia attiva. Durante queste fasi alcune funzioni centrali ed autonome mostrano caratteristiche di stabilità analogamente a quanto si osserva nel neonato. La comparsa degli stati comportamentali costituisce un importante indice della maturazione e del grado di sofisticazione raggiunto dal SNC. Nel feto sono possibili da riconoscere periodi di sonni REM.
Il FAS (fetal acoustic stimulation) evidenzia anche una primordiale capacità di apprendimento prenatale che è l’assuefazione o l’abituazione (dalla 27^ settimana) allo stimolo: se ripetuto più volte ad intervalli regolari porta ad una mancanza di risposta. Nello stesso periodo il feto dimostra la capacità di discriminazione tra suoni diversi.
Inoltre i feti presso il termine in buone condizioni si abituano allo stimolo acustico più facilmente dei feti a rischio o chiaramente sofferenti. I feti e i neonati di donne che hanno fatto uso di droghe in gravidanza (eroina, cocaina) sono più irritabili e non riescono a frenare la risposta motoria anche dopo stimoli sonori reiterati. Altrettanto si è osservato nei feti affetti da alcune patologie cromosomiche (in particolare Trisomia 21).
Si può cogliere nell’“habituation” la presenza di processi cognitivi di tipo attentivo e mnemonico; attualmente gli studiosi sono concordi nel ritenere che in questo fenomeno si possa riconoscere la primordiale forma di plasticità comportamentale e dunque di apprendimento.
Le reazioni dei bambini a poche ore dalla nascita, al suono del battito cardiaco, dimostrano che questo stimolo è per loro in assoluto il preferito tra gli stimoli sonori; essi sono inoltre in grado di discriminare, mostrando un’ulteriore preferenza, il battito cardiaco della propria madre rispetto a quello delle madri di altri neonati (Righetti P.L. “Le esperienze emotive del feto”).
Anthony De Casper ha dimostrato come nelle prime ore dopo la nascita i neonati mostrano di riconoscere e preferire la voce della propria madre rispetto a quella di altre donne e rispetto a quella del padre; è evidente che questa preferenza si è sviluppata nel periodo endogestazionale.
Sempre De Casper ha dimostrato che i neonati possono discriminare tra due diverse favole per bambini e mostrare preferenza per quella che la mamma aveva raccontato loro durante la gravidanza (tutti i giorni per 10 minuti durante l’ultimo trimestre).
Sembra chiaro quindi che gli elementi di base del linguaggio siano appresi tramite l’esposizione sonora prenatale, e infatti lo spettrogramma sonoro dei neonati prematuri di 27 settimane contiene già le caratteristiche vocali specifiche della voce materna. I neonati dirigono preferibilmente la loro attenzione verso le persone che parlano la lingua dei loro genitori.
Un brano musicale proposto ripetutamente alla gravida durante le ultime settimane di gestazione (Feijoo) produce nei feti una rapida risposta con aumento dell’attività motoria, mentre i neonati, riconoscendo il brano musicale, si tranquillizzano e smettono di piangere (il controllo ad un anno dalla nascita ha dimostrato che tale condizionamento perdura nel tempo).
Facendo ascoltare alle gestanti (a partire dalla 35^ settimana) un brano di loro gradimento almeno due volte al giorno per circa 20 minuti (tra 80 e 110 dB), si osserva nella maggioranza dei neonati la cessazione del pianto, la sospensione dei movimenti grossolani degli arti, un rilassamento espresso dalla mimica del volto (fastidio durante i toni alti) e movimenti accentuati di suzione a vuoto durante alcuni passaggi musicali (espressione di particolare concentrazione e gradimento).
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Si è potuto anche osservare che esistono delle differenze sessuali a livello dello sviluppo fetale: le femmine osservate in ecografia mostrano un numero di movimenti della bocca (che coinvolgono gli organi fonoarticolatori) significativamente superiore ai maschi della stessa epoca gestazionale.
Ancora più strabilianti sono i risultati ottenuti da programmi di stimolazione fetale e comunicazione tra genitori e nascituro (bonding). L’idea di base è che incentivare le esperienze sensoriali ne promuova lo sviluppo somatopsichico.
Il feto è in grado di dimostrare una precisa attenzione e responsività nei giochi tattili con i genitori, per esempio rispondendo con un pari numero di calcetti ad un certo numero di piccoli colpi delle dita sull’addome materno, oppure seguendo con i suoi arti, sulla parete interna dell’utero, il percorso del dito del genitore sull’addome materno.
L’attività motoria fetale appare condizionata oltre che dalle afferente sensoriali anche dagli stimoli che derivano dai mediatori chimici ed ormonali materni attraverso la placenta.
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Il feto dunque partecipa, in maniera diretta o indiretta, ma sempre molto attivamente all’ambiente. Man mano che passano i giorni si prepara a ciò che lo aspetta dopo la nascita ma al tempo stesso non perde proprio nulla, per quanto gli consentano i suoi mezzi, di ciò che lo circonda.
Riferimenti bibliografici
“Impatto della vita prenatale sull’evoluzione dell’individuo, della cultura e della società”, atti del congresso, dr. Ernesto Tajani in collaborazione con Giuseppe Gragnaniello, dal feto al neonato: continuità sensoriali e motorie.
“La vita psichica prenatale: breve rassegna sullo sviluppo psichico del bambino prima della nascita”, Dr.ssa Anna della Vedova, Psychomedia
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