Lorenzo deriva dal cognomen latino Laurentius (presente anche nella variante Laurens), che inizialmente denotava un abitante di Laurentum, antica città del Lazio, che secondo la tradizione era stata edificata in un luogo ricco di piante di alloro, in latino laurus, da cui il nome.

Ci sono però altre interpretazioni, che ricollegano il nome direttamente a laurus, col significato quindi “colui che è cinto d’alloro”, in riferimento alla corona di alloro che veniva posta sul capo dei poeti e dei generali vittoriosi; in questo caso, avrebbe lo stesso significato di Lauro e Laura.

La sua iniziale diffusione negli ambienti cristiani si deve alla devozione verso san Lorenzo, il diacono che venne arso vivo sulla graticola, mentre la forma Laurence, comune in Inghilterra nel Medioevo, deve il suo successo a un altro santo così chiamato, Lorenzo di Canterbury, così come in Irlanda si diffuse grazie al culto di san Lorenzo O’Toole (il cui vero nome era Lorcán). Dal XIX secolo la forma Laurence è passata in secondo piano rispetto a Lawrence, soprattutto negli Stati Uniti.

Nel nostro Pese Lorenzo è, secondo l’ISTAT, il quinto nome maschile più utilizzato per i nuovi nati negli anni 2004, 2006, 2007, 2008 e 2009. Nel 2020 sono stati chiamati così 4841 bambini.

Va notato che alcune forme possono essere sia maschili che femminili: il maschile inglese Laurence, ad esempio, è omografo del femminile francese Laurence, mentre l’inglese Lauren, originariamente maschile, venne popolarizzato al femminile quando Betty Jean Perske lo usò per il suo pseudonimo, Lauren Bacall.

L’onomastico, come detto, si celebra il 10 agosto in ricordo di san Lorenzo, martire, patrono di bibliotecari, cuochi, librai, pasticcieri, vermicellai, pompieri, rosticcieri e lavoratori del vetro. Tradizionalmente è anche la sera in cui si dovrebbero vedere le stelle cadenti.

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