Laura è un nome molto popolare nella tradizione italiana, anche se negli ultimi anni il nome ha subito una leggera flessione. La sua origine è latina e connessa con l’alloro, laurus, l’albero sacro al dio Apollo (che trasformò la ninfa Dafne proprio in un albero di questa pianta) ed è  simbolo di sapienza e gloria. Non a caso, la corona d’alloro era un tempo il simbolo di poeti e letterati e, ancora oggi, viene posta sul capo dei neolaureati.

Per estensione, indica colei che porta l’alloro, in riferimento appunto alla corona di alloro (laurea) che veniva posta sul capo dei poeti e dei generali vittoriosi e che negli ambienti cristiani è riferita al martirio. Per etimologia il nome è quindi legato a Lorenzo e Laurel, mentre per significato è analogo a Kelila e Dafne.

Il nome latino Laurea, trasformatosi poi in Laura, si è affermato in epoca imperiale sul modello del greco Dafne, rafforzandosi poi nel Medioevo anche per via della formazione di numerosi derivati e alterati. Laura era anche la donna amata dal grande poeta Francesco Petrarca, di cui egli parla nel suo Canzoniere nei Trionfi, che senza dubbio contribuì a diffondere il nome in Italia.

Benché vi sia anche una forma maschile, Lauro, decisamente meno popolare, il nome Laura è fra i più comuni in tutta la penisola, tanto da attestarsi, nel XX secolo, al quattordicesimo posto per diffusione, subendo un leggero declino solo nei primi anni del 2000. Nel 2004 figurava però ancora al 28º posto per popolarità tra le nuove nate.

Nella lingua inglese Laura è in uso sin dal XIII secolo, mutuato proprio dall’italiano, e negli USA è stato tra i dieci nomi più popolari per le nuove nate tra il 1963 e il 1979.

Nel 1999 erano 2829 le bambine cui è stato assegnato il nome Laura in Italia, mentre nel 2019 sono scese ad appena 466. L’onomastico si celebra generalmente il 19 ottobre in ricordo di santa Laura, vedova e martire a Cordova nell’anno 864.

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