Il problema dell’allattamento in pubblico in realtà non è un problema o così non dovrebbe essere, salvo l’attenzione (spesso più esagerata di quanto l’argomento meriterebbe) che i media e alcune strumentalizzazioni vi dedicano. Tanto che a gennaio 2020 fece “scalpore” che Papa Francesco “autorizzasse” le mamme presenti nella Cappella Sistina ad allattare i propri bambini senza preoccuparsi del luogo nel quale si trovavano.

Eppure, a volte le donne si interrogano se allattare al seno il proprio bambino quando si è in un luogo pubblico, sia esso un ristorante, un parco o qualsiasi altro locale commerciale sia non solo opportuno, ma anche lecito.

Parallelamente c’è un fenomeno culturale, più o meno marginalizzato, per cui una mamma che allatta pubblicamente il proprio bambino al seno diventi oggetto di sguardi. Siano essi di sorpresa (come fosse una sorpresa vedere un seno o, ancora, come se questo dovesse diventare motivo di interesse pubblico) o di rimprovero. Motivo per cui mamme più sensibili, come detto, si domandano se il loro comportamento sia scorretto.

Quello dell’allattamento in pubblico è un argomento molto più complesso e profondo di quanto stabiliscono la legge, la scienza e il buon senso, perché va a intaccare il fenomeno della moralità, specialmente quella relativa ad aspetti del corpo femminile intorno al quale c’è sempre un’attenzione pruriginosa e poco rispettosa. Va anche detto che la morbosità e l’attenzione verso le donne che allattano in pubblico è a tratti sorprendente, soprattutto considerando come l’attuale società sfrutti l’immagine del corpo femminile anche per promuovere e vendere un pacchetto di figurine per bambini.

Alla luce di queste premesse è importante affrontare la questione mostrando l’assoluta liceità e legittimità di allattare in pubblico fornendo consigli e indicazioni alle donne per vivere questa dimensione della loro maternità in maniera serena e tranquilla.

Allattamento in pubblico: perché è un diritto

Abbiamo prima fatto riferimento alle ragioni scientifiche: l’allattamento al seno è fondamentale per lo sviluppo sano dei bambini. Se a questo aggiungiamo che l’allattamento a richiesta è la forma consigliata per nutrire i bambini, si comprende come l’Istituto Superiore di Sanità prenda una presa di posizione netta e chiara ribadendo che: “Il bambino allattato al seno deve essere libero di avere la sua poppata nel momento in cui ne ha bisogno, esattamente come qualsiasi adulto è libero di entrare in un bar o farsi uno spuntino quando ne sente la necessità. Di conseguenza, la mobilità delle donne non può essere ristretta a causa dell’allattamento”. L’allattamento in pubblico, quindi, è innanzitutto un diritto del bambino a soddisfare un bisogno primario.

Da qui la liceità per la mamma di farlo in qualsiasi momento, fosse anche in un luogo pubblico. A conferma di questa evidenza ci sono anche una serie di accordi e convenzioni internazionali che ribadiscono senza forma di smentita come l’allattamento al seno sia un diritto fondamentale del bambino e come tale non può esservi alcun tipo di limitazione in merito.

Tra i numerosi esempi vi è quello della Dichiarazione degli Innocenti dell’OMS e dell’UNICEF nella quale, tra le altre cose, gli Stati firmatari si impegnano a compiere sforzi “per accrescere la fiducia delle donne nella loro capacità di allattare, attraverso l’eliminazione di restrizioni e di influenze che alterano le percezioni e il comportamento femminili, spesso con mezzi insidiosi e indiretti”.

Allattamento in pubblico: perché “dà fastidio”?

Abbiamo anticipato che trovare le ragioni del “fastidio” del vedere una donna che allatta in pubblico sono profonde e legate a concezioni culturali che poi a volte hanno riflessi sulle scelte normative. Per quel che riguarda l’allattamento in pubblico vi è innanzitutto un problema storico: negli scorsi decenni per molto tempo vedere una donna allattare al seno in un luogo pubblico non era frequente e questo ha portato a perdere questa “memoria sociale” tanto che poi questa pratica è diventata strana e anomala.

Il substrato culturale che porta a lamentare l’allattamento in pubblico è poi quello legato alla sessualizzazione del corpo femminile. Qui vi è un misto di moralismo e di perbenismo – per tacere dell’ipocrisia e di un atteggiamento morboso – che porta a considerare svergognata (e le varie declinazioni di questo termine) la donna che mostra pubblicamente una zona erogena, come se nell’allattamento lo facesse per catturare l’attenzione altrui.

A tutto questo bisogna aggiungere l’ampiamente diffuso desiderio di giudicare e commentare ogni comportamento altrui, etichettandolo e trovandovi sempre qualche cosa che non va. In molti casi il problema dell’allattamento in pubblico è anche legato alla condanna sociale che si tende a fare delle madri che allattano il bambino quando non è più neonato, considerando tale comportamento come un modo di viziare il figlio.

Un mix esplosivo che rende fertile un terreno culturale sempre pronto a trovare qualcuno da condannare e biasimare, rendendo quindi di fatto reali le difficoltà e gli imbarazzi di molte mamme che non si sentono libere di poter allattare quando sono fuori casa. O, peggio, di cercare di forzare l’alimentazione del proprio bambino allattandolo prima di uscire per evitare che possa verificarsi la spiacevole condizione di dover allattare in pubblico.

L’allattamento in pubblico e la legge

La legge italiana favorisce l’allattamento al seno, considerandolo una grande risorsa per il bene del bambino e della mamma. Per questo motivo non c’è alcun tipo di regolamento, normativa, decreto o legge che impedisce alle donne di allattare in pubblico. Anzi, ogni legge che sfiora o affronta l’argomento ribadisce l’importanza di favorire l’allattamento al seno senza alcun tipo di limitazione.

Alla luce di quanto abbiamo appena detto può apparire assurdo, ma tant’è, che nel Parlamento italiano, a differenza di quanto avviene in moltissime altre sedi europee e dei Paesi membri, non è possibile allattare, tanto che solo a marzo 2021 (dopo una discussione iniziata nel 2019) è stata trovata una “soluzione”.

Le virgolette sono d’obbligo considerando come nell’aula di Montecitorio non sia ancora possibile allattare e per farlo è stata allestita un’apposita stanza vicino all’emiciclo; vicino sì, ma comunque fuori. A conferma di come il fastidio dell’allattamento in pubblico, seppur giustificato da ragioni mediche (l’aula sarebbe un luogo insalubre nel quale allattare), esista eccome.

5 consigli per l’allattamento in pubblico

L’allattamento in pubblico non solo non è un reato, ma è anche un diritto cui le mamme possono contare. È importante ribadire come allattare in uno luogo pubblico non debba essere né un divieto né una concessione, ma la libertà della donna di rispondere a un’esigenza (la fame del proprio bambino) in maniera coerente, quindi senza forzature, alla propria sensibilità.

Per chi si sente più serena a organizzarsi per allattare lontano dai possibili sguardi degli estranei deve farlo senza sentirsi giudicata, così come chi invece si vuole organizzare per allattare in qualsiasi luogo si trovi. A questo proposito scopriamo alcuni consigli e suggerimenti per poter allattare in maniera comoda e sicura.

1. Luogo tranquillo

Si può allattare ovunque, è chiaro, ma è anche importante sistemarsi in maniera comoda. Specialmente quando si è all’aperto, anche solamente per questioni climatiche, è bene trovare un luogo riparato e il più lontano dalla confusione. La tranquillità e l’assenza di suoni e rumori, infatti, aiuta il bambino a tranquillizzarsi e alla mamma di allattarlo senza fretta o ansia.

2. Abbigliamento comodo

In qualsiasi stagione dell’anno e con qualunque condizione atmosferica le mamme sanno che quando il bambino a fame bisogna essere pronte a farlo mangiare. È importante, specialmente quando si è fuori casa, avere un abbigliamento pensato a rispondere a questo tipo di esigenza. Nella scelta del proprio outfit, quindi, è bene tenere conto di indossare abiti comodi che possano consentire di estrarre il seno sul quale far attaccare il bambino. Tra questi capi d’abbigliamento il reggiseno da allattamento è tra quelli indispensabili per comodità sia per il bambino ma anche per la mamma che non deve soffrire il fastidio mentre il bambino mangia.

3. Come ripararsi

Per privacy (allattare in pubblico non significa non preoccuparsene), ma anche per ripararsi dal vento, l’utilizzo di uno scialle o di un piccolo lenzuolino dedicato può essere ottimale per allattare in maniera comoda e sicura. Per chi è pratica nell’allattare nella fascia può contare sulla protezione di questo accessorio, mentre negli altri casi è bene organizzarsi.

4. Borsa con tutto l’occorrente

A proposito di organizzazione quando si esce con il proprio bambino è sempre fondamentale avere una borsa dotata di tutto l’occorrente, anche quello per l’allattamento. Se è vero che l’allattamento al seno non richiede una preparazione (non servono biberon o altri accessori) è altrettanto vero che il bambino può rigurgitare o, con la poppata, espletare i suoi bisogni fisiologici. Una borsa o uno zaino con dei pannolini, salviette, bavaglino e tutto ciò che può tornare utile è quello che ci vuole per uscire di casa con il proprio bambino.

5. Fare pratica

L’ultimo consiglio riguarda la pratica e la tranquillità. Allattare stando a letto o sul divano di casa è un conto, farlo su una panchina, su una sedia o in qualsiasi altra posizione precaria o comunque insolita è completamente diverso. All’inizio ci si sentirà un po’ impacciate e in difficoltà, ma è normale e non c’è alcun motivo di preoccuparsi. Con la pratica e con il tempo si imparerà ad allattare anche all’aperto e questi momenti saranno importantissimi per cementare il legame tra mamma e figlio.

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