5 modi per supportare l'allattamento al seno tutto l'anno

Sensibilizzare e informare sui benefici dell'allattamento al seno è un impegno da portare avanti ogni giorno. In occasione della Settimana Mondiale dell'Allattamento Materno, vediamo insieme in che modo possiamo supportare questa buona pratica tutto l'anno.

Gli eventi dedicati alla Settimana Mondiale dell’Allattamento Materno che si tiene dall’1 al 7 ottobre 2021 puntano a celebrare una pratica diffusa e benefica (ad esempio sul cuore del neonato, come dice un recente studio), ancora circondata da un alone di stereotipo e tabù. Per questo diventa fondamentale non smettere mai di sensibilizzare sul tema, parlarne ogni giorno, tutto l’anno usando termini corretti e ampliando il più possibile la narrazione sull’allattamento.

Nel nostro piccolo, già nel corso delle celebrazioni estive per la World Breastfeeding Week che si è tenuta in agosto, abbiamo cercato di aprire le porte a nuovi scenari: parlare di allattamento al petto e non al seno include anche le persone che allattano ma non sono donne ma anche chi sostiene mamma e bambino aiutandola con l’allattamento misto.

In questo il partner e le persone che ruotano intorno a chi allatta diventano fondamentali. I riflettori sul tema però non dovrebbero spegnersi non appena gli eventi, i workshop e gli incontri diffusi per la Settimana Mondiale dell’Allattamento Materno volgeranno al termine.  Ecco qualche consiglio per tenere vivo e aperto il dibattito ogni giorno dell’anno.

Supportare chi allatta (e non solo) tutti i giorni

Normalizzare l’allattamento al seno

Le mamme vip e le persone comuni che decidono di raccontare l’esperienza dell’allattamento su Instagram o a conoscenti e amici senza tabù contribuiscono a creare un flusso di informazioni virtuose e a normalizzare il tema. Farlo tutti i giorni, per alcune persone, è una missione ed è un bene che sia cosi, soprattutto se i messaggi che lanciano hanno grande diffusione.

Allattare in pubblico

Uno dei grandi tabù per molte persone che allattano è farlo in pubblico. Molte decidono, per pudore, di coprirsi: se è una scelta personale non c’è nulla di male, è appunto un bisogno e una necessità. Diventa un circolo vizioso quando lo si fa per proteggere gli altri che non apprezzano la vista di una persona che allatta, ritenendola “sconveniente”, “oltraggiosa” e a volte anche “disgustosa”. Per superare il tabù dell’allattamento, nascondersi non è l’arma migliore. Ma farlo alla luce del sole, senza coprirsi, può essere un buon modo per far circolare l’idea che allattare è una cosa naturale, che non fa male a nessuno (soprattutto a chi guarda).

Fare una donazione di latte materno

Donare il latte materno è un gesto bellissimo: aiuta i neonati che non ne hanno a disposizione e fa circolare un processo virtuoso di condivisione e sensibilizzazione. La SIN (Società Italiana di Neonatologia) ha detto che il Covid non è un fattore di rischio per la donazione e di continuare questa buona pratica senza alcun problema.

Diffondere il messaggio sui social

Molte persone scelgono di raccontare la propria esperienza con l’allattamento sui social. L’hashtag più quotato? #Brelfie, ovvero il selfie mentre si allatta. Può sembrare una piccolezza, ma non lo è: sul web la diffusione di un messaggio virtuoso percorre strade diverse che nella vita reale, raggiungendo più persone. Influenzare in questo senso altre mamme che stanno riscontrando difficoltà con l’allattamento è un buon modo per tenere acceso un faro sul tema tutti i giorni.

Sostenere il lavoro di ostetriche, doule e consulenti

Donare alle associazioni o ai consultori che si occupano di sostenere le persone che allattano è un buon modo per sostenere la sensibilizzazione e per epurare dalle leggende metropolitane ogni informazione sul tema. Ci sono tantissimi enti e professionisti che operano in Italia che meritano anche solo di essere citati, ad esempio tramite il passaparola, così da raggiungere più persone possibili. Farlo tutto l’anno è un’ottima pratica da far circolare.

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  • Allattamento