Allattare al seno, usare il latte in polvere, tutti e due i metodi: qualsiasi sia la scelta andrebbe presa con la più grande libertà possibile, senza essere sottoposte a giudizi continui e senza doversi giustificare con il mondo intero, o quasi.

Noi in occasione della Settimana mondiale dell’allattamento abbiamo chiesto alle mamme di raccontarci la loro esperienza con l’allattamento sulla nostra pagina Instagram: ne è uscita una raccolta di storie autentiche, che mettono in luce il desiderio delle mamme di scegliere il meglio per i propri figli ma anche le difficoltà incontrate lungo un percorso complesso e sicuramente diverso per ognuna.

Molte donne ci hanno raccontato la propria esperienza positiva con l’allattamento al seno. Arowhena ad esempio scrive:

[…] L’allattamento è comunicazione, è conforto, è essere un tutt’uno con il proprio bimbo, è sentirsi sicure di funzionare perché la madre è cibo e amore e riesce a darlo, è coccola, è la fine del pianto, qualsiasi pianto, è vita… L’emozione più grande. Al secondo posto c’è il cosleeping.

Un’altra neomamma Deea, aggiunge:

Io allatto da 2 mesi e una settimana, il mio ometto si e attaccato appena me lo hanno portato in stanza, non ho avuto alcun problema, allatto a richiesta e posso dire che è meraviglioso vedere un ometto che si nutre da te, fa sentire speciali…

Ma l’allattamento del bambino non è sempre e solo quello al seno, per scelta della neomamma, per motivi di salute o per necessità.

Una situazione che in molti casi porta una mamma a provare, oltre al dispiacere per non poter nutrire il proprio figlio come desidera, anche senso di colpa e inadeguatezza. Ci scrive Viviana Picone:

Sin dall’inizio ho avuto poco latte e quindi ho optato per l’allattamento misto. Dal terzo mese in poi non ho avuto più produzione del latte materno e sono passata esclusivamente a quello artificiale… avrei voluto tantissimo allattare esclusivamente al seno e sono stata male per questo.

Quando la scelta non è libera ma obbligata

Per ricordare che il tipo di allattamento non è sempre una scelta libera, Caterina commenta:

Purtroppo non potevo allattare a causa di farmaci che prendevo… E mi ricordo che l’ho patito molto almeno durante il primo mese, perché il mio bimbo è nato prematuro, e nella nostra stanza Tin c’erano altre 3 incubatrici e quindi altre 3 famiglie, e le nostre infermiere di stanza ribadivano quanto era importante tirare il latte e conservare ogni goccia per i piccoli, dicendo dei trucchi per fare venire la montata (non potevamo attaccarci i bimbi, non lo si fa prima delle 34/35 settimane teoriche), e io che mi sentivo davvero “di meno” per non poterlo fare anche io quel sacrificio per il mio bimbo, dal quale avrebbe giovato davvero tanto, molto di più rispetto a qualunque altro bimbo a termine… Poi col tempo (e diverse mastiti e diversi cicli di pastiglie per sospendere la lattazione) ho accettato, perché cresceva, perché andava bene lo stesso e ci siamo concentrati su altre cose. Quando è arrivato al termine teorico (era già a casa da un mesetto) ha cominciato a cercare disperatamente il mio seno, ed è andato avanti così per un paio di mesi, si attaccava attraverso la maglietta, sul collo, qualunque pezzo di pelle avessi scoperta vicino al seno, e mi sarebbe davvero tanto tanto piaciuto poterglielo dare… Perché proprio lo cercava. Poi quando si è fatto una ragione (verso i 3 mesi “teorici”) la cosa mi ha pesato molto molto meno. Ma purtroppo i farmaci che prendevo (e prendo tutt’ora) vanno nel latte e sono salva-vita per me… Quando sono gli altri a farti pressione per allattare è un conto ed è già difficile mandare giù il rospo di non potere, ma quando è il tuo bimbo a cercarti fa male l’anima proprio. […]

A volte invece il latte non è sufficiente per la crescita del neonato, come racconta Tatiana:

La mia bimba ha 4 mesi e ho allattato al seno il primo mese ma prendeva troppo poco. Da quando ha 2 mesi mangia come una di 4 e non riuscivo a starle dietro, appena uscita dall’ospedale lei affamata e io stanca ma ci ho provato… un seno o un biberon non fanno una mamma. L’importante che mamma e figlia siano serene, non ascoltate nessuno, c’e tanta paura e bombardamento mediatico sull’artificiale ma si è mamme anche senza seno. Fate ciò che volete perché tanto saremo anche stanche, molte volte esauste, ma non c’è cosa più bella del loro star bene e dei loro sorrisi.

Quella di non allattare il proprio figlio al seno è una condizione che attira immancabilmente su di sé i giudizi degli altri. Ma non ci sono mamme di serie A o di serie B, che l’allattamento sia al seno oppure con il latte in polvere.

Ogni storia è diversa

Anche nel percorso dell’allattamento è molto importante avere accesso a un’informazione corretta e completa, durante la gravidanza e dopo la nascita del bambino, per affrontare i cambiamenti con consapevolezza e serenità. Una neomamma, Federifre, ad esempio ci racconta:

Allattare crea un legame straordinario ma non vi nascondo che a volte tuttora penso all’artificiale perché non posso staccarmi da lei nemmeno un minuto! Però sono felice così, avrei solo preferito avere più informazioni in gravidanza. Non è stato tutto rose e fiori come ci raccontarono al corso pre parto.

A dimostrazione che ogni esperienza di maternità è diversa (e ogni figlio è diverso), Elisa spiega:

Con la grande allattamento meraviglioso… neanche una ragade! Ho smesso a 18 mesi. Con il secondo tutt’altra storia: per una serie di problemi sono rimasta in ospedale per 20 giorni, in più – probabilmente in preda a un po’ di depressione – vedevo l’allattamento come un ulteriore carico da novanta che andava ad aggiungersi a tutte le altre sfortune che ho avuto durante il parto e post-parto. Volevo addirittura prendere le pastiglie. Alle dimissioni facevo allattamento misto, più per la mia salute mentale. A casa poi è andata meglio, e alla fine mi sono resa conto che prendeva solo 15, massimo 30 grammi di aggiunta…quindi ho incominciato a dargli solo il seno… e siamo arrivati a 7 mesi. Ora siamo in pieno svezzamento e vuole ancora il seno dopo aver mangiato, oltre che di mattina/sera e notte… adoro allattarlo, nonostante le premesse iniziali!

La sola cosa davvero importante

allattamento artificiale

Queste testimonianze ci ricordano che l’unica cosa che conta è che il bambino e la mamma stiano bene e siano il più sereni possibile: i giudizi sull’allattamento altrui lasciamoli da parte, non fanno bene a nessuno, come ci ricorda Valentina Franceschini:

È un tema importantissimo dove c’è ancora tanta ignoranza ma soprattutto tanta voglia di dare consigli non richiesti alle mamme che danno da mangiare ai loro piccoli! È ora di dire basta, a voi persone che avete sempre il consiglio giusto o la critica giusta vi basti sapere che una madre non lascerebbe mai morire di fame il proprio bambino, in qualunque modo esse diano da mangiare vi basta sapere questo. Evviva le mamme che allattano in qualunque maniera!

E noi siamo d’accordo con lei.

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