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Nonostante negli ultimi anni si stia cercando di normalizzare la pratica, ancora troppe persone lo ritengono "inappropriato". Ma le cose sono più ...
Avere la possibiità di nutrire il proprio bambino permette di stabilire un rapporto più simbotico, oltre che di rafforzare il suo sistema immunitario: ma cosa accade se la mamma dovesse contrarre un virus?
Allattare al seno consente di stringere un rapporto ancora più stretto con il proprio bambino, grazie al rilascio dell’ossitocina, conosciuta anche come “ormone dell’amore“, che viene rilasciata ogni volta che il piccolo si attacca al capezzolo per una poppata. I benefici sono evidenti soprattutto nella mamma, che si sente più calma e meno stressata, oltre a ridurre la pressione sanguigna e aumentare la soglia del dolore.
Sono diversi ovviamente anche gli aspetti positivi per il neonato, come indicato dalla Fondazione Veronesi: il latte materino ha una funzione preventiva da sovrappeso, obesità, diabete e aterosclerosi. Ma cosa accade se uno dei due dovesse essere malato? Possono esserci rischi?
Il latte materno contiene tutto quello di cui un bambino ha bisogno per mantenersi nutrito e idratato almeno per i primi sei mesi di vita: acqua, grassi, proteine, immunoglobuline e cellule staminali. È inevitabile però chiedersi se una mamma possa trasmettere al suo bambino con l’allattamento al seno anche eventuali germi, che possono essere presenti nell’organismo quando si è malati, anche semplicemente a causa di un raffreddore.
Chi teme di andare incontro a rischi può stare tranquillo. È quanto ha sottolineato Ann Kellams, presidente dell’Accademia di Medicina per l’allattamento al seno: “È importante continuare ad allattare per preservare la produzione di latte – ha detto all’Huffington Post -. Se si mette anche solo temporaneamente, cala anche la produzione di latte”.
Nonostante negli ultimi anni si stia cercando di normalizzare la pratica, ancora troppe persone lo ritengono "inappropriato". Ma le cose sono più ...
Il pericolo appare più alto nelle prime settimane dopo il parto, fase in cui viene stabilita la produzione di latte. In base alla quantità che viene assunta dal bambino, il seno riesce a calibrare quanto ne deve produrre. Non farlo a sufficienza durante quel periodo può portare ad annullare il processo. Se dovessero verificarsi situazioni estreme, come un ricovero in ospedale della mamma o una fase in cui non è possibile stare vicino al bambino, è possibile supplire al problema prelevandolo autonomamente in modo tale che qualcuno possa nutrirlo.
Non c’è alcun rischio che il bambino possa essere contagiato attraverso il latte materno se la mamma ha contratto virus quali raffreddore, influenza, diarrea o febbre. Anzi, gli anticorpi che sono contenuti all’interno impediscono che il piccolo possa contrarlo a sua volta.
Se ci si dovesse sentire affaticate a causa della malattia, è importante mantenere l’organismo idratato e riposare appena se ne ha la possibilità.
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