Per prevenire una gravidanza indesiderata esistono diversi tipi di contraccettivi tra cui scegliere quello più adatto. In generale gli anticoncezionali si dividono tra quelli orali (come la pillola), quelli “naturali”, che hanno una bassissima efficacia, e i metodi di barriera: tra questi ultimi si trovano i preservativi, che proteggono anche dalle malattie sessualmente trasmissibili, l’anello, il diaframma e la spirale anticoncezionale.

Cos’è la spirale anticoncezionale

La spirale anticoncezionale nota anche con il nome di IUD (dispositivo intrauterino) è un metodo contraccettivo particolarmente efficace che consiste nell’inserimento, nella cavità uterina della donna, di un piccolo strumento in plastica a forma di “T” in grado di impedire il passaggio degli spermatozoi e quindi evitare la fecondazione e l’annidamento dell’ovulo fecondato.

In commercio esistono due tipologie di spirale anticoncezionale: la spirale di rame e quella a rilascio ormonale. Entrambe hanno un tasso di insuccesso molto basso: si segnala dall’1 al 3% di gravidanze indesiderate.

La spirale si acquista in farmacia dietro prescrizione del medico che indica quale sia la tipologia più indicata. Non si può inserire da sole ma il suo posizionamento va effettuato da un ginecologo. La spirale, a seconda della tipologia, può rimanere all’interno del corpo dai 3 ai 10 anni prima di essere sostituita e può essere rimossa in qualsiasi momento senza compromettere la fertilità.

Viene solitamente consigliata alle donne che hanno già partorito.

Come funziona la spirale anticoncezionale

1) La spirale in rame

L’utilizzo della spirale in rame è più risalente nel tempo rispetto alla spirale a rilascio ormonale: il dispositivo in plastica in questo caso viene avvolto da un filo di rame che scatena una specifica reazione infiammatoria del corpo che lo riconosce come elemento estraneo, e da qui

Una volta inserito è immediatamente funzionante e impedisce che gli spermatozoi entrati nella vagina riescano a fecondare l’ovulo. Qualora la fecondazione avvenisse, poi, impedisce all’ovulo di annidarsi all’interno della cavità uterina, evitando l’inizio della gravidanza.

2) La spirale ormonale

In questo caso non c’è il filo di rame ad avvolgere la spirale che contiene invece quantità di progesterone in grado di bloccare il rilascio degli ovuli e quindi impedire la fecondazione, come accade per la pillola contraccettiva o l’anello.

La spirale a rilascio ormonale ha una durata media inferiore rispetto a quella di rame e va sostituita ogni tre anni circa. La sua percentuale di successo è del 99%.

Gli effetti collaterali della spirale

Rispetto al passato, quando l’utilizzo della spirale anticoncezionale era considerato problematico, i modelli di IUD oggi in commercio non presentano particolari effetti collaterali.

Effetti collaterali possono verificarsi nel caso in cui l’utero venga “ferito” nel corso dell’inserimento del dispositivo. Può anche capitare, sebbene raramente, che la donna soffra di crampi, dolori o perdite di sangue dopo l’applicazione della spirale.

La spirale non protegge poi dalle malattie sessualmente trasmissibili, ma impedisce solo il verificarsi di una gravidanza. Il suo utilizzo è sconsigliato alle donne che soffrono di infezioni vaginali o di malattie infiammatorie.

I vantaggi della spirale anticoncezionale

Una volta applicata la spirale in rame è immediatamente efficace, mentre per quella ormonale bisogna aspettare circa 7 giorni dal suo inserimento. Si tratta di un metodo anticoncezionale particolarmente efficace e che non impedisce le normali attività della donna, come la pratica di attività sportive, e consente anche l’utilizzo di tamponi. La spirale ormonale può diminuire inoltre la quantità di flusso mestruale.

La donna dovrebbe comunque sottoporsi a controlli ginecologici periodici per verificare il corretto posizionamento e funzionamento della spirale.

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