Un colpo di calore nei bambini si presenta con sintomi chiari e facili da identificare e richiede cure e rimedi specifici, oltre a molta prevenzione. Con il caldo non si scherza e può capitare che una divertente giornata al mare sotto il solleone possa trasformarsi in una corsa dal pediatra di turno. Onde evitare queste rocambolesche scene da film, meglio adottare tutte le precauzioni del caso e imparare che cosa fare in emergenza con un colpo di calore.

L’estate è alle porte e in famiglia fervono i preparativi per l’organizzazione della prossima vacanza estiva all’insegna del sole e del divertimento. Le giornate ricche di sole, infatti, sono il perfetto antidoto alla stanchezza del lavoro, della scuola e della città. In più, tanta vitamina D e impagabili momenti di relax sono il mix perfetto per ritemprare il corpo e la mente.

Con i bambini piccoli, però, non bisogna mai abbassare la guardia. Il sole è una grande alleato, ma l’esposizione ai raggi solari va dosata con saggezza. Ecco, allora, tutte le indicazioni utili per evitare il colpo di calore nei bambini e riconoscere con il giusto nome ogni specifico evento traumatico.

Che cos’è un colpo di calore?

Il corpo umano possiede un sistema di termoregolazione adatto e funzionale, capace di mantenere la temperatura corporea costante al variare della temperatura esterna. Questo significa che se fuori fa freddo o caldo, alcuni specifici accorgimenti naturali permettono all’organismo dell’uomo adulto di proteggersi dai gradienti di temperatura.

L’Ospedale Meyer di Firenze ricorda come i brividi, per esempio, permettano di riscaldare il corpo in caso la temperatura esterna sia fredda. Così come il sudore permette di ridurre il calore del proprio corpo in caso di temperatura esterna eccessivamente calda.

Nei bambini e, in particolar modo nei neonati, questo sistema di termoregolazione non è ancora completamente sviluppato. Questo non consente loro di reagire adeguatamente agli stimoli termici esterni. Dalla nascita fino ai 4 anni è un periodo molto delicato e i bambini non adeguatamente protetti possono subire lesioni da freddo e lesioni da caldo. Il colpo di calore appartiene a queste ultime.

  • Colpo di calore si definisce un’esposizione eccessiva e protratta per lungo tempo alle radiazioni ultraviolette e infrarosse dei raggi del sole;
  • Colpo di sole o insolazione si definisce come il classico colpo di calore a cui si aggiungono i tipici segni di una scottatura solare;
  • Scottatura solare è un’infiammazione della pelle conseguente a una eccessiva e prolungata esposizione al sole in maniera non corretta.

La prevenzione è fondamentale, quindi, perché i bambini piccoli sono fisiologicamente più soggetti a colpi di calore, insolazioni e scottature data l’immaturità del loro sistema termoregolatore corporeo. Esistono a questo proposito 4 regole d’oro per prevenire i colpi di calore nei bambini, consigli utili sia in vacanza che durante le uscite in città sotto il sole, anche semplicemente per andare ai giardinetti.

Colpo di calore: i sintomi

Il colpo di calore nei bambini si manifesta con specifici sintomi che possono manifestarsi con un diverso livello di intensità:

  • aumento progressivo della temperatura corporea che può superare i 40°C;
  • eventuali crisi convulsive;
  • mal di testa;
  • forte senso di nausea e vomito;
  • sete intensa dovuta alla disidratazione;
  • cute calda;
  • mucose asciutte;
  • debolezza e crampi muscolari;
  • sincopi che, in casi gravi, possono arrivare a disturbi della coscienza, con perdita della stessa.

Se l’esposizione ai raggi solari è stata diretta e protratta, possono comparire i sintomi tipici dell’insolazione, con ustioni di I e II grado. Ovviamente, prevenire è sempre meglio che curare.

Colpo di calore: prevenzione

La prevenzione è sempre la via migliore per evitare il malessere. Gli effetti del colpo di sole sono fastidiosi e temibili, quindi occorre imparare e adottare i comportamenti corretti per prevenire il rischio.

La prima regola da seguire è relativa agli indumenti. Vestire il bambino con abiti leggeri e di colore chiaro, preferire tessuti naturali (cotone o lino) ed evitare quelli sintetici (poliestere). Meglio scegliere indumenti e tessuti in grado di agevolare la traspirazione. Proteggere la testa e gli occhi dei bambini facendo indossare loro cappellini con visiera e occhiali da sole.

Attenzione ai luoghi chiusi, poco aerati e dove il sole batte in maniera diretta. Evitare sempre di lasciare i bambini in macchina sotto il sole. In casa, aerare bene i locali e rinfrescarli eventualmente con un ventilatore a pale. Se si usano i condizionatori, impostarli in modo che la temperatura nei luoghi domestici sia inferiore a quella esterna di massimo di 3 o 4 gradi.

L’esposizione solare per i bambini deve essere graduale e solamente nelle ore meno calde della giornata. Evitare gli orari compresi tra le 11 e le 16 e usare creme solari ad altissima protezione ripetendo l’applicazione ogni due ore, anche in città.

Stimolare i bambini ad assumere acqua, succhi e frullati di frutta freschi, verdura cotta e cruda in modo da fornire loro il giusto apporto di vitamine e sali minerali, evitando la disidratazione. Per abbassare la temperatura corporea, proporre frequenti bagni e docce tiepide, mai a temperatura fredda.

Che cosa fare in caso di colpo di calore in un bambino e rimedi

L’Ospedale Bambin Gesù di Roma ha stilato una preziosa lista di azioni che i genitori devono fare in caso di colpo di calore del bambino.

La prima mossa necessaria è quella di allontanare immediatamente il bambino dal calore, portandolo in un ambiente ombreggiato e areato. Prestare molta attenzione allo stato di coscienza del bambino: se manifesta segni di mancamento, posizionarlo delicatamente a terra o comunque in posizione orizzontale, sdraiato. A questo punto, sollevare gli arti inferiori in modo che siano più alti rispetto al resto del corpo. Somministrare al bambino liquidi a piccoli sorsi, facendo attenzione alla loro temperatura, che deve essere tiepida o a temperatura ambiente.

Nel caso di febbre e temperatura alta superiore ai 38°C, potrebbe essere utile somministrare un antipiretico come il classico paracetamolo, oppure ibuprofene. Portare immediatamente il bambino al pronto soccorso in caso non si notino miglioramenti, in ogni caso rivolgersi al pediatra per valutare la condizione del bambino.

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